Ci sono capolavori di stile che trascendono il concetto di tempo, grazie a linee e forme che catturano lo sguardo indipendentemente dall’epoca. Sono oggetti che si distinguono per armonia ed eleganza, per equilibrio e slancio, per dinamismo e tensione. In campo automobilistico, la Ferrari 456 GT è stata unanimemente dichiarata un capolavoro. Le linee morbide e arrotondate scaturite dalla matita di Pininfarina, rilettura in chiave moderna dell’indimenticabile 365 GTB/4 Daytona con il lungo cofano che si slancia verso l’abitacolo collocato in posizione arretrata, ricevono da subito apprezzamenti dal pubblico e consensi dalla critica.
Il tema della coupé 2+2 trova in questa vettura un’interpretazione d’altissimo livello dopo che per tre anni la gamma del Cavallino Rampante è rimasta sprovvista di un modello con una simile configurazione equipaggiata con un propulsore V12. A Maranello non erano rimaste inascoltate le richieste dei clienti che chiedevano una vettura alternativa alla 512 TR o alla 348, in linea con la grande tradizione granturismo di Maranello. Una vettura meno estrema nella forma ed alla voce prestazioni, in sostanza una vera granturismo adatta ad un uso quotidiano e con spazio per passeggeri e bagagli. Proprio la ricerca del comfort guida gli ingegneri Ferrari ed i designer Pininfarina nel creare gli spazi ed i volumi interni della 456 GT, ampia e comoda per quattro persone e con elementi stilistici anche in questo caso ispirati alla Daytona. Tuttavia, come ogni Ferrari che si rispetti, anche questa 2+2 offre prestazioni e contenuti tecnologici di avanguardia che denotano una cura maniacale per il dettaglio. Basti pensare allo spoiler ad attivazione elettrica posto sotto il pannello di coda: il suo angolo d’incidenza varia in base alla velocità, e agisce sulla deportanza della vettura. Il propulsore è completamente nuovo: è la prima unità a 12 cilindri che vede la luce dopo il famoso 12 Boxer, nato una ventina d’anni prima. E’ accreditato di una potenza di 442 cavalli e di un ottimo rapporto peso/potenza: 4,05 chilogrammi per cavallo. Come per tutti gli altri modelli presenti in gamma, la vettura è progettata fin dall’inizio in veste di automobile adatta a tutti i mercati mondiali, con una particolare versione specifica per il mercato americano. Tuttavia, mentre i precedenti modelli GT 2+2 potevano essere forniti con il cambio automatico, inizialmente la 456 GT è offerta solo con il cambio manuale. Qui è inoltre presente un’altra analogia con la Daytona, poiché il cambio di velocità è montato in un solo blocco con il differenziale e la trasmissione finale: il ben noto sistema transaxale.
La 456 GT fa il suo pubblico debutto al Salone di Parigi del 1992, tuttavia, per festeggiare il quarantesimo anniversario del sodalizio con Ferrari dell’importatore belga Jacques Swaters, ex pilota e titolare della Scuderia Francorchamps, la nuova granturismo di Maranello viene lanciata alla cena di gala che ha luogo al Palais de Cinquantennaire, sito nel centro di Bruxelles Agli occhi dei presenti, la 456 GT diventa un vero e proprio istant classic, come ogni capolavoro di stile che si rispetti.