Forte della conquista di tre titoli iridati nel 1958, ovvero quelli Piloti e Costruttori in F1 e il Mondiale Sport a ruote coperte, la Scuderia Ferrari si appresta a cominciare la nuova stagione agonistica con una buona dose di fiducia.
La formazione degli equipaggi da schierare nelle gare endurance attinge come di consueto ai componenti della squadra di F1, che al confermato Phil Hill aggiunge Tony Brooks e Jean Behra. In più, sono a disposizione Dan Gurney, Cliff Allison e Olivier Gendebien. Nella classe Sport la vettura di riferimento è la 250 Testa Rossa aggiornata con le nuove specifiche tra cui spicca la nuova carrozzeria disegnata da Pinin Farina e realizzata da Medardo Fantuzzi. L’auto è più leggera e bassa, oltre che dotata di freni a disco. Anche il motore è stato evoluto mentre il cambio è ora in magnesio. Da sempre la stagione dell’Endurance inizia negli Stati Uniti, con due classiche in Florida, a Daytona e Sebring. Proprio quest’ultima, con la tradizionale gara sulla distanza delle 12 ore, è la prima prova del Mondiale Sport. Il circuito di Sebring è molto particolare, unico al mondo: occupa una parte dell’aeroporto Hendricks Field, che durante la seconda Guerra Mondiale è stato sede di addestramento dei piloti dei bombardieri B-17, le cosiddette “Fortezze volanti”. La caratteristica principale del tracciato è immutata ancora oggi: sono i tratti in cemento, che costringono le vetture a sopportare notevoli sollecitazioni. Per questo si è soliti dire che, in termini di usura, la 12 Ore di Sebring equivale alla 24 Ore di Le Mans. Da sempre, infatti, molte squadre affrontano la prova americana per sviluppare i prototipi in vista della classica del Circuit de la Sarthe. Nel 1959, a fine anno, Sebring ospita anche la prima edizione del GP Usa di F1, in cui Tony Brooks termina terzo e purtroppo perde il Campionato Mondiale per pochi punti, avendo la Scuderia saltato il GP d’Inghilterra a causa di uno sciopero.
Nella 12 Ore di Sebring la Ferrari è favorita e schiera quattro auto ufficiali: tre 250 Testa Rossa e, per la prima volta, una 250 GT California Spider, attorniate da diversi altri esemplari iscritti da squadre private e dalla NART di Luigi Chinetti. La competizione è tormentata fin dalle qualifiche dalle pessime condizioni meteo, con una pioggia battente che cade anche per buona parte della corsa, causando numerosi testacoda e ritiri. Taglia per prima il traguardo la Ferrari di Dan Gurney, Chuck Daigh, Phil Hill, Olivier Gendebien; che sono saliti su questa vettura dopo che la loro è stata costretta al ritiro, ad un terzo di gara. Daigh è un buon pilota statunitense, con esperienze anche nella Carrera Panamericana. The year 1959 saw the last victory at Sebring for a front-engine car, and it could only be a Ferrari. Al secondo posto si classifica l’altra Testa Rossa ufficiale di Behra/Allison, a suggellare la doppietta della Casa di Maranello. Da segnalare il nono posto della 250 GT California Spider, prima di classe GT, affidata a Howard Hively, un fedele cliente che corre da anni con le vetture del Cavallino negli Stati Uniti, e Richie Ginther. Il 1959 vede l’ultima vittoria a Sebring di un’auto a motore anteriore: e non poteva essere che una Ferrari.