A partire dal 1996 la Ferrari mette un impulso ancora maggiore alla ristrutturazione della Scuderia di Formula 1 dopo la crisi di inizio anni Novanta. Nel team è arrivato Michael Schumacher come pilota e nel luglio di quello stesso anno vengono avviati i lavori per la costruzione della nuova galleria del vento della Scuderia. Si tratta di uno strumento sempre più importante nella Formula 1 moderna, che ai giorni d’oggi, con i test in pista ridotti al minimo, è diventato addirittura fondamentale.
La galleria del vento è un’installazione necessaria a simulare in tutto e per tutto la marcia su strada di una vettura. Un limite degli impianti, in quei tempi, sono le dimensioni. Spesso si deve infatti lavorare con modelli delle vetture ridotti a un terzo del reale. La Ferrari però non bada a spese e chiede una struttura in grado di poter operare con modelli 1:2, dunque il 50% delle dimensioni vere e proprie, ma anche 1:1, con monoposto e auto a grandezza naturale. I lavori durano un anno e mezzo e se è evidente che l’obiettivo primario della galleria del vento deve essere l’efficienza, è altrettanto vero che un’icona di stile come la Ferrari non può accettare di avere strutture convenzionali e poco eleganti da vedere. Per il progetto viene dunque coinvolto uno dei più famosi architetti del mondo, l’italiano, nativo di Genova, Renzo Piano. Il gigantesco simulatore sorge su un’ondulazione del terreno nella zona in cui sta sorgendo la nuova cittadella Ferrari, caratterizzata da edifici di design ad alta efficienza. Piano decide di lasciare a vista la struttura esaltandone le componenti tecniche, come i motori necessari alla creazione dei vortici, e intendendo la galleria come il dettaglio di un gigantesco propulsore, di 80 metri per 70… Come si diceva, all’interno della nuova galleria del vento è possibile lavorare con modelli 1:2, sui quali è possibile simulare velocità prossime ai 250 km/h, oppure si può operare con la vettura vera e propria (modello 1:1) fino a 150 km/h di velocità. La cabina elettrica che alimenta l’impianto contiene installazioni per 6000 kW, una potenza capace di illuminare circa duemila appartamenti. Il ventilatore con diametro di cinque metri è dotato di un motore da 2200 kW, l’equivalente di cinque propulsori di Formula 1. La strumentazione ha un margine d’errore massimo dello 0,04% e il costo è superiore ai 16 miliardi di lire, circa 8 milioni di euro.
La struttura viene inaugurata nel 1998 e impiegata principalmente per la messa a punto delle vetture di Formula 1. La F300 di quell’anno si giova solo parzialmente dell’impianto, mentre la prima monoposto a sfruttare a pieno la nuova galleria del vento è la F399 che nella stagione 1999 conquista il titolo Costruttori e non vince il campionato Piloti solo perché Michael Schumacher si infortuna al GP di Gran Bretagna. Il suo compagno di squadra, Eddie Irvine, tiene comunque aperta la corsa al titolo fino all’ultima gara della stagione. Negli anni successivi la galleria del vento di Renzo Piano sarà una delle componenti chiave dell’era dorata della Scuderia Ferrari in Formula 1.