Davvero strana la vita. Chris Amon passa alla storia per non avere mai vinto una gara in F1 valida per il Mondiale, nonostante ci sia andato più volte vicino e abbia guidato per diverse stagioni una Ferrari.
Ha vinto due gare, ma senza validità iridata, l’International Trophy di Silverstone nel ’70 con la March e nel ’71 a Buenos Aires con la Matra. Con la Casa di Maranello vince invece nell’Endurance, nella straordinaria edizione 1967 della 24 Ore di Daytona con finale in parata, in equipaggio con Lorenzo Bandini. Ancora con lui si ripete nella 1000 Km di Monza. Sempre con le Rosse, ma in monoposto, il neozelandese Amon conquista la Tasman Cup nel 1969, dopo essere arrivato secondo dietro a Jim Clark l’anno prima. Siamo in un periodo storico nel quale i piloti non corrono solo in una serie e in una categoria. Oltre alla F1, si cimentano con le Sport prototipo o a volte anche in F2, quando sono allettati da importanti ingaggi. Ogni volta se ne presenta l’occasione: prima durante e dopo la stagione di F1. Una consuetudine del tempo è quella di disputare la Temporada Argentina alla fine dell’anno, in dicembre, e successivamente la Tasman Cup, tra gennaio e febbraio. Si corre con vetture di F1 delle stagioni precedenti o con monoposto di F2 evolute e motori portati a 2.500 cc di capacità.
Per i team è un palcoscenico importante, perché consente di vendere vetture, motori e ricambi ai piloti privati. Si svolge in Nuova Zelanda e Australia, e prende il nome dal mare di Tasmania che separa i due paesi; quattro prove in un paese e tre nell’altro, presso circuiti permanenti e cittadini. Amon ha vinto due gare e sfiorato il successo finale nel 1968, ed è il favorito per il 1969. Corre con una Ferrari Dino 246 Tasmania, sigla 246T/69, con motore V6 a 4 valvole per cilindro, da 290CV. Un’evoluzione della 166 Dino F2 con cilindrata aumentata a 2.404 cc. Amon ottiene la pole-position e si impone subito nella prima corsa a Pukekohe (nei pressi di Auckland) quella più prestigiosa, tanto da fregiarsi del titolo di GP di Tasmania. Precede Jochen Rindt, suo maggior contendente con la Lotus ufficiale assieme a Graham Hill, Piers Courage (Brabham del team Williams) e Derek Bell, sulla seconda monoposto di Maranello.
I due alfieri dell’azienda modenese hanno a disposizione anche un motore di scorta ciascuno. La gara successiva, a Levin, si registra un nuovo successo di Amon, mentre a Wigram è Rindt che domina l’evento, con il portacolori della Scuderia Ferrari che giunge terzo, mentre Bell è quinto. Stesso piazzamento per entrambi i piloti nel quarto appuntamento di Teretonga; a vincere è Courage, ma inizia a farsi avanti anche Hill, forte di due secondi posti consecutivi. Amon riporta “l’ordine” nel GP d’Australia di Lakeside, nella Gold Coast, col miglior tempo in prova e la vittoria in gara. La corsa successiva di Warwick, presso Sidney, premia Rindt, ma la chiusura in bellezza al Sandown Park di Melbourne, laurea Chris Amon campione della Tasman Cup mentre Derek Bell è quarto con due secondi posti. In due anni Amon ha ottenuto sei vittorie. Nel 1970 la sua Ferrari viene acquistata dal pilota privato Graeme Lawrence, che vince l’edizione 1970 ottenendo una vittoria e diversi piazzamenti da podio, in una serie che ora ammette al via le vetture di F.5000 e riduce la cilindrata, diventando, di fatto, inadatta alle monoposto di F.1.