Uno dei grandi pregi della Ferrari, è quello di saper sempre stupire. Ogni nuovo modello sembra essere il più bello di tutti, poi puntualmente arriva il successivo e cattura immediatamente le luci della ribalta, grazie al design e a contenuti tecnici innovativi. È il caso della 365 GT4 BB, presentata in occasione del Salone di Torino del 1971 in prima assoluta, quale erede della 365 GTB4.
Per un certo periodo le due vetture vengono anche prodotte simultaneamente. Le ultime unità della Daytona, le prime della BB… quasi a volersi passare il testimone! Sembra impossibile sostituire la Daytona, invece la BB ci riesce perfettamente. La linea è molto aggressiva, bassa e affusolata, ed è la prima Ferrari di serie a montare il motore 12 cilindri di tipo Boxer già in uso in F1, anche se in realtà non sono proprio identici. L’impostazione tecnica è completamente diversa da quella delle altre Ferrari prodotte finora, e l’architettura del propulsore non è quella del classico V12, ma si tratta di un motore piatto a cilindri contrapposti montato longitudinalmente. Le due B significano Berlinetta Boxer. Quest’ultimo nome deriva dal fatto che i cilindri formano tra loro un angolo di 180°, dando vita a un motore dalla forma piatta rettangolare che consente di abbassare il baricentro della vettura. Dal punto di vista tecnico, l’utilizzo di questa soluzione rende più complesse la progettazione e la realizzazione. Proprio per questo motivo, la delibera finale del modello è più lunga del solito. Sulla BB molta cura viene riservata anche alla trasmissione, con il cambio posizionato sotto il motore, a fianco del carter dell’olio.
La cilindrata del propulsore è di 4400 cc, per 380 CV e 300 km/h di velocità massima: prestazioni eccezionali, che fregiano la 365 GT4 BB dell’appellativo di auto più veloce del mondo al momento della sua introduzione sul mercato. Il telaio presenta una novità importante: la cellula dell’abitacolo rivestita con pannelli d’acciaio, introduce il concetto di struttura monoscocca.
La forma a cuneo del muso, deriva dalla concept car P6 di Pininfarina. L’ampia griglia frontale protegge il radiatore e la sua sommità delimita la nervatura della carrozzeria che gira attorno alla macchina. Una linea di demarcazione che divide in due il corpo vettura, slanciandolo ulteriormente. Questa separazione viene enfatizzata dalla verniciatura bicolore. Nero opaco per la parte bassa, rosso (o altra tonalità) per la parte superiore. Il contrasto è molto sportivo e moderno, anticipando un trend che ancora oggi è in voga. La finitura della parte inferiore in nero satinato diventa un optional disponibile anche per l’intera gamma costruita a Maranello, identificato come “verniciatura tipo Boxer”. La linea curva che delimita l’abitacolo, dietro ai sedili, crea l’effetto ottico di avere un piccola portiera. Un’appendice aerodinamica, anch’essa di colore nero opaco, è montata all’estremità del tettuccio. Un’altra caratteristica unica di questa Ferrari, è quella di avere 6 fari tondi posteriori e 6 tubi di scarico. I fanali a scomparsa e gli ampi passaruota enfatizzano le forme decise della 365 GT4 BB. Se l’estetica trasmette sportività pura e muscolosità, gli interni in pelle al contrario sono confortevoli e sobri, da vera gran turismo. Questa è la prima Ferrari stradale ad essere dotata di ruotino di scorta, alloggiato nel cofano anteriore.