Forse non tutti sanno che il GP di Monaco non si è sempre disputato con vetture di F1. Prima che diventasse una delle prove cardine del Mondiale della massima serie, in alcuni casi dal 1929 fino al 1952, si è corso con monoposto di altre categorie o con vetture Sport.
Proprio quest’ultima edizione occupa un posto speciale nella storia del Cavallino, perché il 2 giugno 1952 per la prima volta un’automobile di Maranello iscrive il suo nome nell’Albo d’Oro del Principato. Vince infatti Vittorio Marzotto, al volante della 225 S Spyder Vignale, seguito da altre quattro 225 S, per Eugenio Castellotti, Antonio Stagnoli, in coppia con, Clemente Biondetti, Jean Lucas e “Pagnibon” pseudonimo di Pierre Boncompagni, pilota francese di origini italiane. La corsa è riservata alle Sport con motori di almeno 2 litri, ma è penalizzata dal calendario in quanto inserita tra la Mille Miglia e la 24 Ore di Le Mans. Alcuni piloti non si iscrivono, altri lo fanno per prepararsi per Le Mans. Non tutte le squadre hanno il budget per affrontare tutte e tre le manifestazioni. Sta di fatto che il parco iscritti presenta comunque venti vetture, con Ferrari, Jaguar, Aston Martin, Gordini e Talbot-Lago seguite direttamente dai costruttori. Le Ferrari portano i colori delle scuderie Marzotto e Guastalla. Hanno iscritto quattro 225 S, modello spinto da un V12 di 2.715 cc da 210 CV, con carrozzeria sia in versione chiusa che aperta, firmata Vignale. Oltre a una 340 America carrozzata da Paolo Fontana per Piero Carini.
Purtroppo durante le prove si verifica il tragico incidente di Luigi Fagioli, i cui postumi ne causano la morte un mese più tardi. All’uscita del tunnel, l’Aurelia di Fagioli sbanda e urta con violenza contro il muro. Fagioli è salvato dal casco e sembra riprendersi, ma tre settimane dopo l’incidente peggiora improvvisamente e muore a 54 anni appena compiuti. In gara diversi incidenti tolgono di scena alcuni protagonisti, tra i quali Stirling Moss. Marzotto taglia il traguardo da vincitore dopo i 100 giri previsti, in un tempo di 3 ore e 21 minuti coprendo una distanza di 314 km! Più che un Grand Prix, una corsa Endurance!
Vittorio è il più grande dei quattro fratelli Marzotto, tutti piloti. Corre tra il ’48 e il ’55quasi esclusivamente con Ferrari, conquistando diversi piazzamenti e il successo nel Giro di Sicilia 1952. Questa di Monaco, è però la sua vittoria più importante, che lo consegna alla storia delle competizioni, per aver dato alla Ferrari il primo dei nove successi sul circuito cittadino di Montecarlo.