Essenziale, pura, estrema, per pochi e senza compromessi. Enzo Ferrari la vuole così per celebrare il quarantesimo anniversario della sua azienda. Essenziale, come il nome: F40. Pura, come le linee iconiche della sua carrozzeria. Estrema, come le prestazioni che è capace di raggiungere. Senza compromessi, visto che – per scelta – la vettura è del tutto priva di dispositivi elettronici per venire in soccorso dei piloti meno preparati.
Questa, o molto di più, è la F40. Una vettura dal carattere indomito, una vera e propria supercar, derivazione estrema della 308 GTB e dal prototipo denominato GTO Evoluzione, l’ispiratrice delle soluzioni e delle linee della F40. O, se vogliamo, una vera Ferrari, come ha modo di dire – compiaciuto – lo stesso Enzo quando gli viene sottoposta la delibera. D’altronde, è lo stesso Ferrari a volere una vettura capace di suscitare emozioni forti, uniche, non solo a chi la guidava. La F40 rappresenta la potenza allo stato dell’arte grazie al suo motore a 8 cilindri a V di 90°, biturbo, da quasi 160 cavalli/litro in virtù del doppio intercooler e delle turbine IHI, per scatenare 478 CV complessivi. Un capolavoro ingegneristico che viene supportato da una struttura centrale integrata di tubi in acciaio e compositi, utilizzata fino a quel momento solo sulle monoposto di Formula 1. Questa soluzione ben si sposa con un telaio tubolare con pannelli di rinforzo in kevlar che garantisce una rigidezza torsionale tre volte superiore rispetto a quella delle normali vetture stradali. Tutti questi accorgimenti permettono alla F40 di pesare solamente 1100kg, e assieme all’assetto e alle sospensioni, regolabili su tre diverse altezze a seconda della velocità, assicurano a questo modello una tenuta di strada invidiabile e prestazioni estreme, come i 324 km/h di velocità massima o i 4,1 secondi per accelerare da 0 a 100 km/h.
L’ultima creatura, quella definitiva, voluta da Enzo Ferrari ha uno stile all’altezza delle soluzioni tecniche adottate: la carrozzeria in fibra di vetronon può lasciare indifferenti. Disegnata da Pininfarina sulla base del progetto tecnico – ma anche stilistico – dell’ingegner Nicola Materazzi, la F40 non nasconde la sua derivazione dal mondo delle competizioni e il voler assecondare i principali criteri dell’aerodinamica. Il muso basso e con uno sbalzo ridottissimo, l’ala posteriore e le aggressive prese d’aria conferiscono a questa auto un aspetto aggressivo, dinamico, unico, squisitamente Ferrari.
Al momento della presentazione ufficiale, avvenuta il 21 luglio 1987 nel Centro Civico di Maranello, sono già stati raccolti 900 ordini. La F40, prezzo di listino 380 milioni di lire dell’epoca, arriverà ad essere scambiata ben presto ad un miliardo e 600 milioni. Anche l’avvocato Agnelli, amante delle “one off”, si fa costruire un esemplare personalizzato, passato alla storia come la “F40 Valeo”. Questa versione viene dotata della frizione automatica della Mondial T a cui però venne accoppiata un’elettronica capace di attivare i dischi in 100 millisecondi, e si distingue per gli interni in tessuto nero anziché rossi.