Giannino Marzotto, soprannominato “il Conte volante”, è uno dei più noti gentleman driver di successo, ma il suo vero mestiere è quello di industriale tessile. Eppure avrebbe la stoffa – è proprio il caso di dirlo – per correre da professionista.
Passa alla storia per la sua tenuta da gara: giacca, camicia e cravatta, ma si tratta del suo abbigliamento di tutti i giorni, ed è normale per lui guidare vestito così. Nel suo palmares trovano posto le vittorie nella Mille Miglia del 1950 e del ’53 con le Ferrari 195 S e 340 MM. Inoltre, sempre nel 1953, è 5° nella 24 Ore di Le Mans assieme al fratello Paolo, con una 340 MM riconvertita in 375 MM Berlinetta ma ancora con motore 3 litri.Grazie a questo risultato e a quelli ottenuti nelle altre gare dagli equipaggi con le nuove 375 MM da 4.500 cc, la Ferrari vince nel 1953 il primo Campionato del Mondo Sport. Giannino Marzotto incontra Enzo Ferrari nel 1948, quando si reca in fabbrica per acquistare una 166 Inter Touring 2.0. Dato che all’epoca un’automobile può essere personalizzata da zero, Marzotto si reca a Maranello appositamente. La famiglia Marzotto rappresenta un ottimo cliente per Ferrari, e Gianni nelle gare con la Lancia Aprilia ha dimostrato di saper andare veloce. Nasce un rapporto franco e improntato sulla stima reciproca, anche se le discussioni non mancano. Per capire che pilota è, basti dire che Marzotto usa cambiare marcia senza frizione, a orecchio, ascoltando il salire dei giri. Nell’ottobre del 1949 Ferrari gli affida una macchina a per correre la cronoscalata Vermicino-Rocca di Papa, che Marzotto vince. L’anno successivo quattro esponenti della famiglia Marzotto si presentano alla partenza della Mille Miglia con quattro Ferrari pagate in contanti: due 195 S iscritte dalla Scuderia Ferrari per Giannino e il fratello Vittorio, e altre due 166 MM della Scuderia Marzotto per Paolo e Umberto.
Gli occhi del pubblico sono puntati sulle Rosse ufficiali dei più rinomati Alberto Ascari e Luigi Villoresi, ma alla fine di un’edizione tormentata dalla pioggia con ben 375 partenti, ha la meglio Giannino Marzotto, in coppia con Marco Crosara, alla guida della 195 S Berlinetta Touring. Precede la vettura gemella del campione motociclistico Dorino Serafini e di Ettore Salani e l’Alfa Romeo di Juan Manuel Fangio e Augusto Zanardi.
Vittorio Marzotto e Paolo Fontana arrivano al 9° posto con la 195 S Barchetta carrozzata dallo stesso Fontana; gli altri due fratelli invece si ritirano. Dopo 13 ore e 40 minuti di guida, a ventidue anni Giannino Marzotto è il più giovane vincitore della Mille Miglia. C’è un aneddoto relativo al pre-gara: quando Marzotto prova la macchina prima della corsa si accorge che non va come quella che aveva guidato in precedenza e chiede lumi a Ferrari. Questi s’informa e gli risponde che il capo-meccanico Luigi Bazzi ha “strozzato” il motore per proteggere l’incolumità del giovane pilota. Farà ripristinare l’auto a piena potenza per la corsa. L’annata trionfale di Marzotto lo vede ancora al primo posto nella 3 Ore di Roma e nella Coppa d’Oro delle Dolomiti, sempre con Ferrari 195 S e 166 MM.