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L'ULTIMA PANAMERICANA

MAGLIOLI VINCE LA CARRERA

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L'ULTIMA PANAMERICANA
1954L'ULTIMA PANAMERICANA
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1954I primi titoli mondiali

L'ULTIMA PANAMERICANA

MAGLIOLI VINCE LA CARRERA

Tra le varie competizioni divenute leggendarie, la Carrera Panamericana ha una collocazione particolare. Più che una corsa è una massacrante avventura oltre oceano. Tremila chilometri su strade spesso sterrate attraversando il Messico da un capo all’altro, dal confine con il Guatemala a quello con gli Stati Uniti.

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Tappe consecutive da 950 km divise in due parti, ma con una sosta di solo mezz’ora… Se ne svolgono solo cinque edizioni, dal 1950 al 1954, sempre a fine novembre, poi l’altissima pericolosità convince le autorità a dire basta. Nel frattempo, la notorietà della “maratona” è divenuta pari a quella della Mille Miglia o della 24 Ore di Le Mans, seguitissima via radio e attraverso i giornali. Nonostante le condizioni difficili e la dispendiosità per inviare vetture e personale, tutte le più grandi Case, europee e nord-americane, vogliono correrci: per promuovere il marchio e aggiudicarsi il montepremi, ma anche per poter rivendere le auto negli Stati Uniti (le Case europee) e ripagarsi l’investimento fatto guadagnando parecchio. Non sempre però il “colpo” riesce, anche perché a volte le vetture vengono demolite in qualche incidente. Purtroppo alcuni campioni non tornano dalla terra messicana: uno tra tutti Felice Bonetto.

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Alcuni vincitori legano invece indissolubilmente la loro immagine a quella della Carrera. È il caso di Umberto Maglioli, che inizia a correre con il suo mentore Giovanni Bracco nelle prove di durata quali Mille Miglia e Targa Florio. Nel 1952 con la Lancia Aurelia disputa la sua prima Carrera e termina 4° dietro a Luigi Chinetti. Questo risultato gli propizia l’ingresso in Ferrari nel 1953, non prima di aver ottenuto la vittoria nella Targa Florio con la Lancia. Per il Cavallino, con Mike Hawthorn vince la 12 Ore di Pescara, poi prende il via della Carrera con la 375 MM assieme ad altri 176 iscritti. La Lancia presenta uno squadrone e alla fine fa propria la gara. Problemi di gomme, invece, costringono Maglioli, pur vincitore di quattro tappe, a fermarsi e salire sulla vettura di Mario Ricci, che sponsorizza l’intera spedizione delle vetture di Maranello, iscritte dalla Scuderia Guastalla di Franco Cornacchia e Luigi Chinetti. Sui lunghi tratti rettilinei delle ultime tappe Maglioli si lancia in un inseguimento furioso, tanto da meritarsidalla stampa messicana l’appellativo di “el suicida del volante”o anche “mad Italian”, ma il distacco dal vertice è incolmabile. La Ferrari vince comunque il Campionato Sport. Maglioli stabilisce un vero e proprio record mondiale di velocità su strada, nella tappa Chihuahua-Ciudad Juàrez vinta alla media di 222.59 km/h, mai più raggiunta durante una competizione stradale. Addirittura in prova sull’autostrada di Cuernavaca, le cronache riportano che la sua 375 MM faccia segnare i 270 km/h. Nel 1954 dopo aver vinto tre gare Sport, Maglioli si ripresenta alla Carrera Panamericana per vincere.

La vittoria alla Carrera ha un fascino particolare, perché si tratta senz’altro della gara più dura della stagione. Niente più Lancia, ma ci sono Porsche e Alfa Romeo. La gara è una sfida in famiglia tra Phil Hill-Richie Ginther, con una 375 MM Vignale Spider bianca e blu, con una vistosa pinna posteriore, e Maglioli con una 375 Plus Pininfarina Spider, che si esalta alla guida di bolidi molto potenti e di grossa cilindrata. La sua migliore qualità è quella di imparare istintivamente circuiti che non conosce. Sa gestire le gomme nella prima parte di corsa e dare gas nei lunghi tratti finali della prova. La 375 Plus che guida gli viene messa a disposizione per la corsa dal cliente americano Erwin Goldschmidt, parente del famoso banchiere Jakob, e sarà venduta ad un altro cliente americano subito dopo l’evento. Il duello si risolve col successo di Maglioli nell’ultima Carrera Panamericana, in 17 ore 40 minuti e 26 secondi, alla media record di 173,692 km/h. C’è chi dice che la decisione degli organizzatori di smettere, sia presa in funzione delle sue performances! La Ferrari vince il Mondiale Sport anche nel 1954. Il nome di Maglioli è sinonimo anche di Targa Florio, una gara che vince tre volte nel ’53, ’56 e ’68. Con la Scuderia Ferrari giunge anche 3° nel GP d’Italia di F1 a Monza nel ’54 mentre vince la 12 Ore di Sebring nel ’64 con Parkes su 275 P.

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I capolavori del 1954