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L'ULTIMA MILLE MIGLIA

TARUFFI VINCE A BORDO DELLA 315 S

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1957L'ULTIMA MILLE MIGLIA
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1957I primi titoli mondiali

L'ULTIMA MILLE MIGLIA

TARUFFI VINCE A BORDO DELLA 315 S

Il 1957 è un anno di grande travaglio per Enzo Ferrari ed è l’anno dell’addio alle corse da parte di Piero Taruffi, detto “la volpe argentata” per via dei capelli bianchi. All’inizio della stagione, lo squadrone Ferrari per i campionati iridati di F1 e Sport annovera talenti quali Eugenio Castellotti, Luigi Musso, Peter Collins, Mike Hawthorn, Alfonso De Portago, Wolfgang Von Trips, ai quali si aggiungono di volta in volta altri ottimi piloti. La Scuderia Ferrari per la Mille Miglia affida a Taruffi una 315 S.

L'ULTIMA MILLE MIGLIA

Gennaio inizia con l’amarezza del GP di Argentina di F1, dove la miglior Ferrari è solo quinta. Le delusione tuttavia è mitigata solo una settimana più tardi dalla vittoria nella 1000 Km di Buenos Aires da parte di Masten Gregory, Castellotti e Musso con la 290 MM che getta le basi per la conquista di un nuovo Mondiale Sport. Il 14 marzo però è un giorno tragico che vede la morte di Castellotti a Modena, nel corso di un collaudo. Eugenio aveva vinto la Mille Miglia nel 1956, dopo che per due edizioni altre marche avevano interrotto un lungo dominio Ferrari, fatto di sei vittorie consecutive a partire dal 1948. La Mille Miglia è proprio la prima gara in programma dopo questo triste avvenimento. Piero Taruffi, che ha già corso tredici volte la classica italiana senza mai vincerla e ha ormai cinquantuno anni, alla vigilia della corsa promette alla moglie Isabella di ritirarsi dalle competizioni se riuscirà a trionfare. Enzo Ferrari ne è al corrente ed è colpito da questa promessa. Ricorda bene che Taruffi aveva debuttato nelle corse proprio con una sua macchina, e anche per questo decide di aiutarlo a compiere la sua impresa.

Nel pomeriggio di domenica 12 maggio Taruffi arriva al rifornimento di Bologna in seconda posizione, fisicamente provato. Ferrari lo incoraggia a tener duro, dato che davanti a lui il compagno di scuderia Collins ha problemi tecnici, mentre dietro l’altro compagno Von Trips in rimonta, non lo attaccherà. Ci penserà lui a dirglielo. Poi torna a Modena, e non segue l’arrivo della corsa, che continua verso Mantova e Brescia. Accade proprio quanto previsto, ma succede anche altro… Collins è costretto al ritiro, mentre Von Trips scorta al traguardo Taruffi, dichiarando alla stampa di avere provato ad attaccarlo nei tratti precedenti senza riuscirvi. Il tedesco è giovane, ha ventinove anni e accetta senza problemi gli ordini di scuderia che favoriscono sempre i veterani, in segno di rispetto. Taruffi fa felice la moglie e annuncia il ritiro mantenendo la promessa. Chiude una lunghissima carriera che lo ha visto ottenere vittorie e primati, in moto, auto, prototipi da record di velocità, abbinando una proficua attività di progettazione ingegneristica. L’edizione 1957 della Mille Miglia è però l’ultima. Nelle battute finali della gara, nelle vicinanze di Mantova, sulla Ferrari 335 S di De Portago scoppia uno pneumatico che causa l’uscita di strada e la morte del pilota e del navigatore Edmund Nelson. Oltre all’equipaggio perdono la vita nove spettatori, quattro dei quali bambini. Un’altra tragedia colpisce Enzo Ferrari. La manifestazione verrà vietata. Finiscono una corsa unica e con essa un’intera epoca.

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I capolavori del 1957