Suzuka è una delle gare più amate dal Circus, non solo per la sfida tecnica rappresentata dai 5.807 metri di circuito, che rivaleggia con quella di Spa-Francorchamps nelle classifiche di preferenza dei piloti, ma anche per l’entusiasmo del popolo giapponese per la Formula 1. La pista, di proprietà della Honda, è l’unica in calendario a presentare un disegno a forma di otto, e si contraddistingue per la varietà e combinazione di curve uniche e impegnative, i cambi di direzione e pendenze, un terzo settore composto da un lungo rettilineo. Caratteristiche che fan sì che efficienza aerodinamica e un ottimo bilanciamento siano doti imprescindibili per una monoposto che voglia ben figurare su questo tracciato. Ma non basta: per chiudere un giro perfetto, ai piloti è richiesta la massima precisione a ogni curva, arrivando a sfiorare il proprio limite. Altra particolarità della pista di Suzuka è il rettilineo di partenza in discesa: sulla griglia i piloti sono così obbligati a rimanere con il piede sul freno fin quando non viene rilasciata la frizione allo spegnersi del semaforo rosso.
Le S-Curves che si affrontano nella prima sezione della pista ricordano il complesso Maggots-Beckett di Silverstone: una sequenza di cinque curve che si susseguono senza sosta, con rapidi cambi di direzione. I piloti entrano nella prima piega a una velocità di circa 245 km/h, rimanendo in quarta/quinta marcia fino all’uscita di questa sezione. La curva 130R, invece, nel velocissimo terzo settore, viene affrontata a gas spalancato a oltre 300 km/h.
32 le edizioni del Gran Premio del Giappone, di cui 4 disputate sulla pista del Mont Fuji, compresa la gara dell’esordio in Formula 1 del Paese del Sol Levante del 1976, appuntamento finale della stagione. Una gara entrata nella storia per la rinuncia del ferrarista Niki Lauda, reduce dal terribile incidente del Nürburgring, nel proseguire la corsa viste le avverse condizioni meteo, consegnando così il Titolo Piloti al rivale James Hunt. Vista la sua tradizionale collocazione nella parte finale della stagione, Suzuka è risultata spesso decisiva nell’assegnazione del Mondiale: dopo i due titoli Piloti sfiorati dalla Ferrari nel 1998 e 1999, la Scuderia si riscattava nel 2000 con la vittoria di Michael Schumacher che garantiva la conquista di quell’alloro iridato che mancava a Maranello da oltre 20 anni. Suzuka incoronerà Schumacher Campione del Mondo anche nel 2003, mentre nel 2006 vedrà infrangere le ambizioni mondiali del pilota tedesco a causa della rottura del propulsore. La Scuderia si è imposta sette volte nel Gran Premio del Giappone, tutti successi ottenuti sulla pista di Suzuka: cinque con Michael Schumacher (1997, 2000-2002, 2004) una con Rubens Barrichello (2003) una con Gerhard Berger (1987).
anno | pilota | modello |
---|---|---|
1987 | Berger | F1-87 |
1997 | Schumacher | F310 B |
2000 | Schumacher | F1-2000 |
2001 | Schumacher | F2001 |
2002 | Schumacher | F2002 |
2003 | Barrichello | F2003-GA |
2004 | Schumacher | F2004 |