La sequenza di curvoni veloci e rapidi cambiamenti di traiettoria rendono il Mugello una pista ideale per i test aerodinamici e complementare rispetto a quella di Fiorano, dove viene messa sotto lente di ingrandimento la meccanica e i freni. Lungo i 5.245 metri del circuito, i piloti devono affrontare quindici curve, di cui nove a destra, particolarmente significative per valutare il buon equilibrio del telaio e saggiare i reali limiti di una vettura.
Un circuito completo dove rettilinei, “esse” veloci e lente, saliscendi e brusche salite (nel tratto che precede la Scarperia si raggiunge il 9,5% di pendenza massima) obbligano il pilota a rimanere concentratissimo. Uno dei punti più emozionanti e anche più difficili dal punto di vista tecnico, è quello che va dalla curva Casanova alla Scarperia. In questo tratto il pilota deve essere perfetto, altrimenti ogni suo singolo errore si ripercuote nella percorrenza delle curve successive, un po’ come accade a Silverstone nel complesso Maggotts e Becketts.
La percorrenza ottimale della Casanova, ad esempio, permette di affrontare al meglio la curva Savelli che immette alla Arrabbiata 1 e 2, due curve a destra da affrontare con una traiettoria unica. La sede stradale piuttosto larga permette comunque ai piloti di variare le traiettorie e offre numerosi punti per il sorpasso.