Il GP di Monaco rappresenta una sfida unica per piloti e squadre, non
a caso nel 1996 passarono sotto la bandiera appena quattro vetture. Non
c’è probabilmente un dedalo di vie meno adatto di questo alle vetture
di Formula 1 attuali. Ma il fascino del Principato è unico e trionfare
in questa gara equivale quasi a vincere un Mondiale. La maggior parte
delle curve vanno affrontate con marce basse ma quella monegasca è anche
la pista che presenta la curva più veloce del campionato. Si tratta del
tunnel, una piega talmente poco accentuata da essere considerata dai
piloti alla stregua di un rettilineo. Lungo i 3,337 km delle stradine
del Principato la Ferrari ha vinto nove volte ma soprattutto ha esordito
ufficialmente nei Gran Premi, nel secondo appuntamento della stagione
1950. Il primo successo è datato 1955, grazie a Maurice Trintignant,
l’ultimo nel 2017 con la doppietta Sebastian Vettel e Kimi Raikkonen.
Non esiste un punto in cui si può vincere il Gran Premio di Monaco, ma ce ne sono moltissimi in cui lo si può perdere. Uno di questi è la curva 1, dove si rischia di finire lunghi in frenata o di sbattere contro le barriere in uscita.
Punto chiave per i sorpassi, qui sono meno difficili che in qualsiasi altro punto della pista. Passare però non basta, bisogna riuscire anche a percorrere la variante. Il punto è stato teatro di molti incidenti in passato. Nel 1955 Alberto Ascari finì in mare.
anno | pilota | modello |
---|---|---|
1955 | Trintignant | 625 F1 |
1975 | Lauda | 312 T |
1976 | Lauda | 312 T2 |
1979 | Scheckter | 312 T4 |
1981 | Villeneuve | 126 CK |
1997 | Schumacher | F310 B |
1999 | Schumacher | F399 |
2001 | Schumacher | F2001 |
2017 | Vettel | SF70H |
2024 | Leclerc | SF24 |