L’11 maggio 1997 la cornice unica del Principato di Monaco è pronta per fare da sfondo ad un Gran Premio sempre dal grande fascino. Sulle tribune c’è il tradizionale tutto esaurito, ma gli spettatori arrivano muniti di ombrelli, a causa di una leggera ma costante pioggia che cade dalle prime ore del mattino. In pole position c’è la Williams di Heinz-Harald Frentzen, affiancato dalla Ferrari di Michael Schumacher, alle loro spalle Jacques Villeneuve, con l’altra Williams, e Giancarlo Fisichella, brillante quarto al volante della Jordan. La Scuderia Ferrari nella F310B ha una vettura competitiva anche se nelle prime quattro gare della stagione non è arrivata nemmeno una vittoria.
Pochi istanti prima della partenza le due Williams decidono di partire con gomme da asciutto, mentre Schumacher e la Ferrari optano per i pneumatici da bagnato. Al via sia Frentzen che Villeneuve fanno pattinare vistosamente le gomme posteriori, mentre l’avvio perfetto di Schumacher consente al tedesco di prendere il comando della gara.
Le condizioni sono insidiose, e si registrano molte uscite di pista e contatti. Schumacher prosegue a un ritmo di gara proibitivo per tutti gli avversari, seguito da Rubens Barrichello, sorprendente al volante della Stewart, Fisichella, Olivier Panis, vincitore l’anno prima con la Ligier ora diventata Prost, e la Ferrari di Eddie Irvine in quinta posizione dopo essere stato tamponato da Damon Hill. Fisichella, in crisi di gomme, perde posizioni, mentre Irvine riesce a superare Panis allungando il suo stint che si completa con un perfetto ‘overcut’ premiato con la terza posizione.
Nelle fasi finali solo dieci monoposto sono ancora in pista, tra i piloti ritirati i due della Williams e i due della McLaren, Mika Hakkinen e David Coulthard. Anche Schumacher concede un fuoriprogramma al pubblico monegasco con un “dritto” alla curva St. Devote che non compromette la leadership del tedesco. È l’ultimo momento di tensione per il box della Scuderia, che al termine dei 62 giri in programma, la gara viene infatti sospesa allo scoccare delle due ore rispetto alle 78 tornate originariamente previste, accoglie a braccia aperte Schumacher e Irvine sotto la bandiera a scacchi, divisi dal solo Barrichello.
C’è molto da festeggiare: dopo sedici anni la Ferrari torna a vincere il Gran Premio di Monaco, e lo fa in modo autoritario piazzando due piloti sul podio al termine di una gara dominata dal via alla bandiera a scacchi. È il primo successo della stagione e il luogo più bello per celebrare i 50 anni di partnership con SKF, insieme a Ferrari fin dal 1947.