Ferrari logo

Auto

Dino 208 GT4: Piccolo è bello

Ferrari viene puntualmente premiata per i suoi meravigliosi motori V8, ma la Casa di Maranello ha prodotto anche il V8 più piccolo della storia, per la classica Dino 208 GT4
Testo: Gavin Green

Tutti pensano che i motori V8 e V12 siano grandi e al giorno d’oggi lo sono realmente. L’attuale V12 Ferrari ha una cilindrata di 6,5 litri mentre quella del V8 più piccolo di Maranello è di 3,9 litri. Eppure il primo V12 Ferrari aveva una cilindrata di soli 1,5 litri e un suo V8 era di appena 2,0 litri: si tratta di fatto dei più piccoli motori V12 e V8 di serie mai realizzati.

La prima Ferrari in assoluto, la 125 S del 1947, erogava 118 CV dal suo piccolo ma veloce V12 di 1496,77 cc. Molto meno famoso era il V8 da 2,0 litri, in parte perché era destinato solo al mercato italiano. Era montato sulla Dino 208 GT4 del 1975, una delle auto più insolite mai prodotte da Ferrari.

Anche se ridotto di dimensioni, il piccolo motore spingeva comunque la Dino 208 GT4 a velocità elevate per l'epoca: andava da 0 a 100 kmh in 7,7 secondi

Tanto per cominciare, non era nemmeno marchiata Ferrari. Nel 1967, l’azienda presentò la Dino, in onore del figlio di Ferrari Alfredo (soprannominato Dino), morto nel 1956 a soli 24 anni. Già presente sulle vetture sportive con motore V6 e sulle monoposto di F1, il marchio Dino avrebbe decorato le Ferrari stradali più piccole e meno costose. L’obiettivo era quello di ampliare il bacino d’utenza di Maranello e di incrementare la produzione.

La prima Dino stradale fu la 206 GT a due posti del 1967, alimentata da un nuovo V6 da 2,0 litri. Era la prima stradale a motore posteriore-centrale di Ferrari e una delle prime auto sportive di serie con un motore collocato dietro l’abitacolo ma davanti all’asse posteriore. Nel 1969 seguì la 246 GT, da 2,4 litri, più veloce e potente. Pur essendo ancora ufficialmente una Dino, sarebbe diventata una delle Ferrari stradali più apprezzate di sempre e un grande successo anche dal punto di vista commerciale.

La 208 GT4 è stata l'ultima delle 'Dino', la serie di modelli che comprendeva (da sinistra) la 206 GT, la 246 GT e la 308 GT4

La Dino successiva fu la controversa e innovativa 308 GT4, presentata al Salone di Parigi del 1973. Si trattava di una tipologia di Ferrari del tutto nuova a motore centrale. Dopo 20 anni di collaborazione esclusiva con Pininfarina, Ferrari si era rivolta al grande designer rivale, Bertone. Era una Ferrari - o meglio, una Dino - di stile totalmente diverso e con una configurazione nuova e audace. Al posto dell’eleganza sinuosa di Pininfarina, la GT4 disegnata da Bertone aveva una spettacolare forma a cuneo: un mix di spigoli vivi, superfici piatte e piccole sporgenze. Un modello affascinante, anche se controverso.

Altrettanto straordinaria era la presenza dei sedili posteriori, anche se di dimensioni ridotte. Era la prima Ferrari 2+2 a motore centrale e, con i suoi soli 4,3 metri di lunghezza, era un capolavoro di compattezza. (I sedili posteriori erano utilizzabili quando quelli anteriori venivano spostati in avanti).

Montava il primo V8 Ferrari di serie, un’unità di 2926 cc a 90 gradi che erogava 255 CV a 7700 giri/min, disposta trasversalmente per sfruttare al meglio gli spazi. 

Due anni dopo, quel motore V8 sarebbe stato montato sulla 308 GTB biposto (disegnata da Pininfarina). Quest’auto, a differenza della contemporanea GT4, era ufficialmente marchiata Ferrari. Il nome Dino fu abbandonato alla fine del 1976 e la GT4 divenne ufficialmente una Ferrari fino all’uscita dalla produzione nel 1980, quando fu sostituita dalla Mondial 2+2.

Presentata per la prima volta nel 1974, la 208 GT4 aveva lo stile della precedente Dino, con la novità del V8 da 2 litri

Ma la storia della GT4 riservò un altro straordinario colpo di scena: una versione da 2,0 litri, alimentata dal più piccolo V8 di serie della storia. Presentata al Salone di Torino nel novembre 1974, la 208 GT4 era praticamente identica alla 308 GT4, a parte il motore di cilindrata inferiore. L’alesaggio fu ridotto da 81 a 66 mm e la potenza da 255 a 180 CV. Le prestazioni erano ovviamente inferiori, ma la vettura raggiungeva comunque i 100 km/h in 7,7 secondi e la velocità massima era di 220 km/h. Il suo piccolo V8 rombava al ritmo esaltante di 7700 giri/min.

La 208 GT4 fu venduta solo in Italia e fu progettata per evitare le nuove tasse punitive italiane sulle auto con cilindrata superiore a 2,0 litri. Tali tasse furono introdotte per ridurre la dipendenza dal petrolio in seguito all’embargo OPEC del 1973. La produzione della 208 GT4 continuò fino al 1980, dopodiché questo piccolo delizioso motore alimentò le 208 GTB e GTS biposto.

A titolo di nota, vale la pena ricordare che il motore Ferrari è uno dei numerosi V8 da 2,0 litri prodotti, tutti da costruttori italiani. Tuttavia, la sua cilindrata di 1990,64 cc era inferiore a quella dei concorrenti, anche se solo di qualche millimetro cubo.