abbandonato il propulsore aspirato da 3000 cm3, il motore sovralimentato da 1,5 litri di cilindrata permetteva di ottenere potenze notevoli, accompagnato però dalla necessità di smaltire l’elevato calore generato. Due le versioni di sovralimentazione studiate dalla Scuderia per il motore V6 con bancate a 120°, che si sposava alla perfezione alle esigenze di installazione delle wing car rispetto all’ingombrante 12 cilindri aspirato: una mediante due turbo (da cui la monoposto denominata 126 CK), e una con compressore Comprex (la 126 CX). La scelta tecnica cadde sulla prima soluzione, nonostante nelle prove del primo GP fosse stata scartata per la variante Comprex che sulla carta garantiva meno problemi. In una stagione minata da problemi di affidabilità, come per tutte le squadre che scelsero la strada del turbo, con la coppia Villeneuve-Pironi la Scuderia concluse il Campionato in quinta posizione tra i Costruttori, con un bottino di due vittorie e un terzo posto firmate dal pilota canadese. Sul fronte politico, invece, venne sancita la “pace” tra la FISA e la FOCA grazie all’intermediazione di Enzo Ferrari: nasceva così il primo Patto della Concordia.