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    Gara di casa

    Maranello 30 agosto 2023

    Si corre questo weekend a Monza il Gran Premio d’Italia, l’unica gara italiana del Mondiale dopo la cancellazione di quella di Imola a causa dell’alluvione che ha colpito l’Emilia-Romagna in primavera. Si gareggia sull’autodromo che ha ospitato più Gran Premi iridati nella storia, ma soprattutto davanti ai tifosi italiani che anche in questa stagione verranno numerosi a sostenere la Scuderia. Carlos Sainz, Charles Leclerc e tutta la squadra hanno bisogno del supporto degli appassionati e vogliono ricambiarli con una prova di carattere, massimizzando il potenziale di una SF-23 che fin qui in questa stagione si è dimostrata una vettura non facile da guidare ma che su certe piste ha saputo essere seconda forza alle spalle del team che sta dominando il campionato.

    Tempio della velocità. Quello di Monza rimane l’ultimo circuito superveloce ancora in calendario tra quelli storici del motorsport dopo le modifiche apportate negli anni a piste come Hockenheim, Silverstone e Ӧsterreichring, e per questo è noto anche come “tempio della velocità”. Propone un’alternanza di curve veloci e lunghi rettifili, con chicane che rallentano il ritmo e sottopongono piloti e vetture a brusche frenate. È il caso della prima variante in cui nel breve volgere di 150 metri la velocità scende da 340 a 80 km/h, ma anche della chicane della Roggia. La curva più celebre è la Parabolica, dal 2021 dedicata a Michele Alboreto, un grande e velocissimo tornante che immette sul traguardo per la cui percorrenza sono fondamentali trazione ed efficienza della vettura.

    Messa a punto. A livello aerodinamico le monoposto avranno una configurazione a basso carico, funzionale a massimizzare la velocità sui rettilinei. Nonostante questo, occorre curare nei minimi dettagli la messa a punto perché per ottenere il massimo a Monza occorre un set-up che permetta di poter sorpassare senza penalizzare eccessivamente la trazione, fondamentale in uscita dalle chicane. Due le zone DRS: sul rettilineo principale e tra la seconda curva di Lesmo e la variante Ascari. I giri da percorrere sono 53, pari a 306,72 km.

    L’abbraccio dei tifosi e le celebrazioni. Per la Scuderia c’è la marcia in più rappresentata dalla marea di sostenitori che arriverà sulle tribune dell’Autodromo Nazionale. Per celebrare con loro il DNA sportivo di Ferrari questo weekend la livrea delle SF-23 avrà un tocco di giallo che rimanda alla 499P che ha vinto la 24 Ore di Le Mans quest'anno con James Calado, Alessandro Pier Guidi e Antonio Giovinazzi. Proprio la vettura regina in Francia, insieme alla 296 GT3 e alla F2003-GA, sarà visibile nella Fan Zone dell'Autodromo. Anche Carlos e Charles indosseranno tute e caschi speciali per l'occasione. Questa dopotutto è una pista speciale per la Scuderia che qui ha vinto 19 volte nelle gare valide per il Mondiale in Formula 1, la prima con Alberto Ascari nel 1951, l’ultima nel 2019 con Charles Leclerc. Ricorrono anche i 35 anni della “doppietta voluta dal cielo” del 1988, ovvero l’1-2 firmato da Gerhard Berger e Michele Alboreto che si materializzò quando, a due giri dal termine, il leader della corsa Ayrton Senna, con la McLaren, venne coinvolto in un incidente dal doppiato Jean-Louis Schlesser. In quell’incredibile episodio qualcuno volle vedere una volontà superiore, e pensò ad Enzo Ferrari, scomparso poche settimane prima. Fino a quel momento McLaren aveva vinto tutte le corse disputate nella stagione. Quella vettura - la F1-87/88C -, solitamente al Museo Ferrari di Maranello, in questi giorni è visibile a Monza in piazza Trento e Trieste nell'ambito del "Fuori GP".

    Frédéric Vasseur - Team Principal

    Attendevamo con impazienza di correre qui a Monza, la nostra unica gara di casa dopo la cancellazione di quella di Imola, e finalmente ci siamo. Per tutta la squadra scendere in pista davanti ai tifosi è un incentivo a mettere l’anima in tutto quello che facciamo: c’è la volontà di ripagare chi ci sostiene sempre – sia quando le cose vanno bene che, soprattutto, quando vanno male – e vogliamo offrire un bello spettacolo e una prestazione di carattere. Per me si tratta del primo Gran Premio d’Italia in questo ruolo con la Scuderia, per cui l’emozione è ancora maggiore.
    Per centrare l’obiettivo che ci siamo prefissati, tuttavia, dobbiamo mettere da parte il lato emotivo e concentrarci sulla preparazione della migliore esecuzione possibile del weekend, dal primo giro del turno iniziale di prove libere all’ultima tornata della corsa. Abbiamo visto in Belgio che, su certi tipi di piste, la SF-23 sa essere competitiva. Noi dobbiamo essere perfetti: Charles e Carlos sono due tra i piloti più forti del mondo ed è nostro dovere metterli in condizione di far valere il loro talento. Alle spalle della Red Bull i valori sono estremamente ravvicinati e ogni dettaglio potrà fare la differenza. Mettiamocela tutta!.

     

    Ferrari Stats

    GP disputati 1065
    Stagioni in F1 74
    Debutto Monaco 1950 (A. Ascari 2°; R. Sommer 4°; L. Villoresi rit.)
    Vittorie 242 (22,72%)
    Pole position 244 (22,91%)
    Giri più veloci 259 (24,32%)
    Podi totali 801 (25,07%)

     

    Ferrari Stats Italian GP 

    GP disputati 73
    Debutto 1950 (A. Ascari e D. Serafini 2°; P. Whitehead 7°; C. Biondetti rit.)
    Vittorie 19 (26,03%)
    Pole position 22 (30,14%)
    Giri più veloci 19 (26,03%)
    Podi totali 70 (31,96%)

     

    Tre domande a...

    PIERO FERRARI, VICEPRESIDENTE

    1. La Ferrari e Monza: quale è stato storicamente il rapporto tra la Scuderia e questa pista, fin dai tempi di suo padre?

    Per lui Monza è sempre stato un circuito speciale. In ragione della sua storia, senza dubbio: lui l’aveva conosciuto da vicino già da prima della Seconda Guerra mondiale. Ma anche perché, con i suoi lunghi rettilinei, è sempre stato un circuito “di motore” e per mio padre il motore veniva prima di tutto. Ricordo tante riunioni tecniche a Maranello, fin dalla primavera: chiedeva di continuo che cosa avremmo avuto di nuovo a Monza. Per lui era una gara diversa e più importante delle altre.

     

    2. Cosa rappresenta per la Ferrari correre a Monza davanti ai suoi tifosi?

    Da sempre abbiamo sempre sentito i tifosi di Monza particolarmente vicini. Non sempre nel bene: nel 1973, ad esempio, dopo una gara decisamente deludente, vennero a contestarci nel paddock. Allora non c’erano i motorhome: ce li trovammo sotto i camion. Volarono anche parole pesanti. Nel 1975, invece, vincemmo con Clay Regazzoni e il terzo posto di Niki Lauda gli consentì di riportare il titolo Piloti a Maranello dopo undici anni di digiuno. Quella invasione di pista fu indimenticabile, un’emozione eccezionale. E ricordo anche la telefonata con mio padre, che era rimasto a Maranello. Non lo voleva far vedere, come sempre. Ma era emozionato anche lui.

     

    3. Lei veniva qui con suo padre, che nell’ultima parte della sua vita quasi soltanto in questa occasione lasciava Maranello. Ricordi particolari?

    L’ho accompagnato qualche volta, sul finire negli Anni Sessanta. Lui veniva soltanto per le prove e nel 1968 presentammo in pista per la prima volta l’alettone posteriore mobile. Per quei tempi, era un’idea rivoluzionaria. Ed è un’altra dimostrazione di quanto mio padre e la Ferrari tenessero a Monza come a un palcoscenico di grande importanza. 

     

    Profilo
    Piero Ferrari
    Nazionalità: italiana
    Nato il: 22/5/45
    A: Castelvetro di Modena (Emilia-Romagna) 

     

    Gran Premio d'Italia: numeri e curiosità

    14. I miliardi di tazzine di caffè che vengono consumate in Italia ogni anno. Secondo le ultime statistiche i momenti che gli italiani prediligono per concedersi un buon caffè sono alla mattina e dopo pranzo, e gli uomini consumano mediamente più caffè (1,7 tazzine al giorno) rispetto alle donne (1,5). Quasi una persona su quattro beve quotidianamente almeno un caffè al bar, cosicché circa il 60% della spesa per questa bevanda è relativa proprio a quanto acquistato nei locali pubblici. Infine, più dell’80% dei consumatori di caffè rimane al di sotto della soglia di tre tazzine al giorno.

    38. I gradi di inclinazione delle due sopraelevate dell’Anello da Alta Velocità della pista di Monza,
     utilizzato per l’ultima volta dalla Formula 1 nell’edizione 1961 vinta dalla Ferrari di Phil Hill, laureatori in quell’occasione campione del mondo, edizione però funestata dalla morte dell’altro pilota della Scuderia, Wolfgang Von Trips. Le due curve furono costruite nel 1955 e i loro progettisti furono gli ingegneri Antonio Beri e Aldo Di Renzo: su di esse si potevano con relativa facilità superare i 300 km/h.

    72.
     I piloti italiani che hanno preso parte ad almeno un Gran Premio d’Italia di Formula 1 (nel 1950, alla prima edizione valida per il Mondiale ce ne erano al via ben nove). Di questi solo tre sono riusciti a vincere a Monza: Giuseppe Farina nel 1950 con l’Alfa Romeo, Alberto Ascari nel 1951 e nel 1952, rispettivamente con le Ferrari 375 F1 e 500 F2, e Ludovico Scarfiotti nel 1966, con la Ferrari 312 F1-66. L’ultimo italiano a prendere il via a Monza è stato Antonio Giovinazzi con l’Alfa Romeo nel 2021.

    142. Le varietà di pasta riconosciute in Italia.
     Alcune di esse sono prodotte solo a livello regionale, mentre altre sono conosciute con nome diverso a seconda della regione in cui ci si trova. La pasta ha ormai da tempo conquistato spazio sulle tavole di tutto il mondo. Negli ultimi dieci anni il suo consumo nel mondo è praticamente raddoppiato, passando da 9 a 17 milioni di tonnellate annue. Gli italiani ne mangiano 23 chilogrammi pro capite all'anno corrispondenti a circa 3,5 tonnellate di prodotto.

    158. I piloti italiani che hanno vinto una gara a Monza al volante di una Ferrari.
    Il capostipite è stato l’italiano Bruno Sterzi, che trionfò alla Coppa Inter Europa del 1949 al volante di una 166 S. Gli ultimi sono il sanmarinese Thomas Biagi e l’italiano Leonardo Del Col, capaci di vincere la gara GT Cup del Campionato Italiano GT a bordo di una 488 Challenge Evo del team Easy Race. Per quanto riguarda i modelli, sono ben 53 le Ferrari capaci di primeggiare all’Autodromo Nazionale.