Con la 126 CK comincia ufficialmente nel 1981 l’era delle Ferrari sovralimentate con due turbocompressori.
A Maranello si è tardato a scendere in pista col nuovo motore sia per sfruttare appieno le possibilità dell’aspirato sia per fare una sperimentazione anche con un altro tipo di compressore il Comprex (che ha dato origine alla vettura con la sigla 126 CX). Questo dispositivo, interessante sul piano teorico si è rivelato di non facile messa a punto per le esigenze di un motore da corsa. E’ stato abbandonato e la sola monoposto con compressori turbo è rimasta la 126 C.
Il motore V 6 a 120° è del tutto diverso dal 12 cilindri aspirato (molto più corto e stretto) ed ha richiesto il progetto di una vettura completamente nuova che conserva i grandi cassoni laterali che ora contengono anche gli scambiatori di calore per l’aria compressa destinata al motore. Le sospensioni anteriori sono tradizionali, con la pinna superiore a bilanciere che aziona la molla interna, mentre quelle posteriori sono quadrilateri con bracci regolabili.
Partito Scheckter, accanto a Gilles Villeneuve c’è un giovane francese, Didier Pironi. Il canadese conquista due successi, a Monte Carlo e a Jarama, confermandosi pilota di grande talento. Manca ancora l’affidabilità e ciò impedisce alla Ferrari ed ai suoi piloti di inserirsi in una lotta per il titolo molto serrata che vede spuntarla, all’ultima gara, il brasiliano Nelson Piquet
Telaiomonoscocca, struttura in lega leggera e pannelli di alluminio
Sospensioni anterioriindipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali coassiali con gli ammortizzatori telescopici entrobordo, barra stabilizzatrice
Sospensioni posterioriindipendenti, quadrilateri trasversali, molle elicoidali coassiali con gli ammortizzatori telescopici entrobordo, barra stabilizzatrice