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    Fast Lane: Yahn Bernier

    Maranello 15 settembre 2020

    “Fast Lane” ha incontrato Yahn Bernier. Il pilota del team Ferrari of Seattle è approdato alle competizioni nel Ferrari Challenge dopo aver partecipato nel 2019 al programma Club Challenge. Lo abbiamo incontrato all'inizio del fine settimana sportivo sul circuito del COTA. Bernier era reduce dal suo primo podio nella categoria Coppa Shell AM, ottenuto a Indianapolis.    

    Come nasce la decisione di partecipare al Ferrari Challenge?

    “Ho acquistato la mia prima vettura per il Ferrari Challenge nel 2018. Da troppo tempo scendevo in pista guidando un’auto stradale e mi convincevo sempre di più che quello non era il modo migliore di assecondare la mia passione. Il primo passo è stato partecipare al Club Challenge lo scorso anno a Homestead e mi sono divertito tantissimo. Non ero molto competitivo a dire il vero, ma ormai mi ero appassionato e ho deciso di lavorare al massimo per migliorarmi sempre di più. Inoltre, sapevo che la serie era divisa in vari livelli di abilità quindi ero sicuro di riuscire a trovare il giusto contesto in cui poter dare il meglio di me. Così ho deciso di gettarmi nella mischia quest’anno, prendendomi tutto il tempo per ambientarmi e prepararmi. Da questo punto di vista ho avuto la fortuna di incontrare ottimi istruttori che mi hanno aiutato a mettermi al passo con gli altri piloti. L’obiettivo del 2020 è migliorare la mia capacità a stare in pista e incrementare la mia continuità, ma già devo dire che mi sono divertito tantissimo. Approdare al Ferrari Challenge, insomma, è stato il logico passo successivo: una volta che possiedi un’auto da corsa non ti rimane che partecipare a una gara”.

    Qual è il tuo circuito preferito e quello che trovi maggiormente impegnativo?

    “Il mio circuito preferito è senza dubbio Road Atlanta, un tracciato classico e interessante che si adatta perfettamente al mio stile di guida. Un altro che adoro è Laguna Seca dove so che correremo quest’anno, tra qualche mese. Non so quante opportunità di sorpasso ci siano, ma è una pista davvero molto divertente. Devo dire che in generale, tra quelli che ho affrontato, non ci sono tracciati che proprio non mi piacciono. Questa è la prima volta che guido al COTA: molto tecnica, ma estremamente divertente una volta che ne hai preso il ritmo. Inoltre, garantisce la possibilità di migliorare costantemente e questo la rende ancora più eccitante; a tal proposito spero di migliorare progressivamente i miei tempi nel corso del fine settimana”.

    Qual’è la caratteristica che preferisci della nuova Ferrari 488 Challenge Evo?

    “Senza dubbio il design del volante che permette una migliore visibilità del cruscotto: in questo modo è più semplice controllare i tempi di settore o il contagiri. Contribuisce a rendere, insomma, l’abitacolo più comodo e a misura del conducente. Passando ad altro, il nuovo assetto aerodinamico risulta estremamente funzionale e garantisce un controllo maggiore dell’auto, particolarmente adatto per chi partecipa, come me, alla Coppa Shell Am. Anche l’auto precedente era perfetta, ma c’è stata comunque un’efficace e positiva evoluzione”.

    Come ti prepari prima di una gara? Ti affidi a qualche gesto scaramantico?

    “No, non ho quel genere di sensibilità. Ho avuto istruttori in passato che hanno provato a insegnarmi alcune buone abitudini prima di mettermi al volante, come esercizi fisici o stretching. Esercizi che in effetti aiutano, ma io personalmente non vedevo l’ora di salire in auto. Ad ogni modo so di dover lavorare sulle fasi pre-gara perché anche la componente mentale gioca un ruolo importante in questo sport. Per quanto riguarda gesti scaramantici no, non ne ho”.

    La tua gara preferita?

    “Senza dubbio Indianapolis, quest’anno, perché ho raggiunto il podio. Ho tentato la doppietta in Gara 2, domenica al Cota, ma non ha funzionato. Come detto, però, l’obiettivo di quest’anno non era ottenere risultati ma fare esperienza, quindi ho già coronato abbondantemente le mie aspettative per questa stagione. Inoltre, salire sul podio e correre spalla a spalla con Roger Penske è qualcosa di speciale per un fan del motorsport come me. Sono già molto soddisfatto così, poi comunque non si sa mai, magari riesco ad agguantare qualche altro podio. Per il prossimo anno vedremo quali obiettivi fissare”.