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    Fast Lane: Jay Schreibman

    Maranello 06 ottobre 2020

    Jay Schreibman è il protagonista dell’appuntamento settimanale con Fast Lane. Jay ha iniziato la propria carriera nel Ferrari Challenge nel 2018 e fin da subito ha iniziato a collezionare un numero impressionante di successi: tre vittorie, undici podi totali e un secondo posto nella categoria Coppa Shell AM nel 2019. Il 2020 lo vede impegnato nella Coppa Shell al volante della Ferrari 488 Challenge Evo: una vettura che gli permette di coltivare al massimo la sua passione per le corse.

    Quale caratteristica preferisci della Ferrari 488 Challenge Evo?

    “Penso che la vettura sia migliorata moltissimo. Comunque, devo dire che due anni di esperienza non sono certo sufficienti a cogliere quelle sfumature che magari solo chi corre da 10 o 15 anni è in grado di apprezzare. A mio avviso sono stati introdotti due importanti miglioramenti. In primis il nuovo volante in stile GT che garantisce maggiore padronanza della vettura. Secondariamente l’aderenza, notevolmente incrementata. Trascorro molto tempo insieme ai miei coach analizzando i dati per cercare di migliorare le prestazioni e mi sono reso conto di essere diventato più veloce rispetto allo scorso anno. L’ho notato anche a Laguna Seca. Queste sono senza dubbio le due migliorie più rilevanti”.

    Come è nata la tua passione per le corse?

    “Il merito va a Jeff Segal e al programma Corso Pilota. Come cliente Ferrari, volevo mettere alla prova queste vetture anche su pista, portandole al massimo, e questa scuola rappresentava il percorso giusto da intraprendere. Ho impiegato quattro anni per completare il Corso Pilota: avendo seguito tutte le lezioni al COTA penseresti che per me è semplice ottenere una vittoria su quel tracciato! Jeff è stato veramente bravo e mi ha incoraggiato tantissimo. Quando ha affermato di vedere in me del talento io ho risposto: “Certo, lo dici per accontentare un cliente…”. E invece no, mi ha convinto a scendere in pista, anche a livelli elevati. E teniamo presente che io soffro di claustrofobia, quindi per me era già una sfida entrare nell’abitacolo: è una sensazione del tutto diversa rispetto a una vettura stradale. Ma alla fine le prestazioni e il brivido della gara hanno allontanato ogni mia perplessità: ho acquistato l’auto e ho iniziato con i test. All’inizio dunque ero preoccupato, poi è diventata una dipendenza, anche grazie al supporto di tutti gli allenatori”.

    Come ti prepari in vista di un weekend di gare?

    “La mia è una preparazione sia mentale sia fisica. Mi alleno decisamente molto e durante il periodo COVID mi sono dedicato a pesi e cardio. Pratico lo yoga, mi aiuta tantissimo a mantenere la mente lucida e calma, e prima di una gara è facile trovarmi in una sorta di stato meditativo, tra stretching ed esercizi di respirazione. Perché il motorsport è un’attività che richiede molto sforzo, anche a livello psicologico. E’ tutto nuovo per me e prima di una gara devo studiare con attenzione i circuiti che andrò ad affrontare e che ancora non conosco: il punto di frenata, la traiettoria da seguire, cosa fare e cosa non fare. Mi confronto di continuo con Oz Negri (il suo allenatore, ndr) analizzando tutti i dati: è lui che mi ha permesso di ottenere successo in questo campo”.

     

    Quali sono i tuoi hobby quando non scendi in pista?

    “Sono tante le cose che mi appassionano. Innanzitutto, le auto, ovviamente, ho una bella collezione che continua a crescere. Ma amo molto anche la musica e quando ero un ragazzino desideravo diventare proprio un musicista: ancora oggi trascorro molto tempo tra le mie chitarre e altri strumenti. Adoro viaggiare, ovunque: Europa, New York o Miami, è sempre esaltante per me. Ora, vista la situazione sanitaria mondiale, è ovviamente tutto in stand by. Mi manca molto viaggiare e andare a cena in qualche buon ristorante. Anche in occasione della tappa a Laguna Seca avrei voluto allungare il fine settimana, magari nella Napa Valley, ma dobbiamo essere responsabili”.

    Hai menzionato la tua collezione di auto in continua espansione, ti va di raccontarci qualcosa?

    “Beh, partirei dalla mia 458 Speciale: è semplicemente fantastica da guidare, la adoro. Possiedo anche una Pista Spider e una Pista Piloti, ma per quanto io ami la Pista, c'è qualcosa in quella 458 Speciale che la rende proprio adatta a me. Ho anche un F12tdf: a mio parere è la migliore auto che Ferrari abbia mai realizzato. Possiedo anche una 355 Spider, un paio di altre auto sono in arrivo. Mia moglie ha una Portofino Tailor-Made, mentre sta per arrivare una 812 GTS personalizzata, in una sorta di blu Tiffany che non vediamo l'ora di vedere. Sono stato effettivamente in grado di personalizzare entrambe le vetture con il team Tailor-Made di Ferrari di New York e ho avuto un'esperienza straordinaria”.