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    Fast Lane: Jorge Daniel Pinto

    Jorge Daniel Pinto is making his Ferrari Challenge debut in the Trofeo Pirelli Am class.

    Maranello 28 settembre 2021

    Jorge Daniel Pinto è al suo esordio nel Ferrari Challenge, nella classe Trofeo Pirelli Am. Ma il pilota proveniente da Lussemburgo, impegnato con la scuderia Francorchamps Motors Luxembourg - D2P, ha già mostrato di essere combattivo in pista. Le corse e le Ferrari erano i suoi sogni ed ora è riuscito a raggiungere i suoi obiettivi. Jorge Daniel Pinto racconta questo e tanto altro ai taccuini di Fast Lane.

    E’ il tuo primo anno al Ferrari Challenge, cosa ti ha portato fin qui?

    “Ho due passioni che mi accompagnano fin da quando ero un bambino: il motorsport e Ferrari. Quando mi è capitata l’occasione di unire entrambe mi sono detto ‘Perché no? E’ semplicemente meraviglioso”.

    Qual è l’episodio che ricordi più volentieri tra quelli vissuti come pilota?

    “Senza allontanarci troppo direi la gara al Red Bull Ring, dove sono stato protagonista di una battaglia serratissima, veramente emozionante. Se poi aggiungiamo che il pilota in questione era il terzo in classifica nel campionato puoi immaginare la mia soddisfazione. Adoro questi testa a testa e in quell’occasione mi sono divertito tantissimo”.

    A proposito di rivali di ogni categoria, c’è qualche pilota a cui ti ispiri?

    “Senza dubbio direi Fangio. Mi rendo conto che vado a scavare nel passato e magari ti saresti aspettato un nome un po’ più recente, però in quegli anni potevi davvero giudicare un pilota e apprezzare le sue abilità. Le auto di oggi sono piene di tecnologia ed elettronica e il talento è più difficile da intravedere. Un tempo invece, riconoscevi subito un pilota di valore”.

    Qualche curiosità: sei superstizioso? Ti prepari in qualche modo prima di una gara?

    “Direi proprio di non essere superstizioso, non ho questo genere di pensieri. Se anche mi dovesse attraversare la strada un gatto nero prima di una gara non me ne preoccuperei. Per quanto riguarda la preparazione il punto è che il lavoro occupa davvero tanto tempo nell’arco di una giornata. Diciamo che quando riesco ad avere qualche minuto libero, mentre sono a casa, cerco di imparare per bene il prossimo circuito che dovrò affrontare. Lo studio nel dettaglio e mi approccio anche con l’aiuto di un simulatore: mi rendo conto che non è la stessa cosa, però anche percorrere il tracciato virtualmente rappresenta un aiuto, ti permette di sapere almeno come è fatto. Direi che questa per me è la cosa più importante”.

    Fisicamente trovi difficile condurre per tutto il fine settimana la Ferrari 488 Challenge?

    “No, direi proprio di no. Credo che sia sufficiente anche una minima preparazione atletica per condurre agevolmente questa vettura. Piuttosto presto maggiore attenzione all’aspetto mentale: quando scendo in pista, per me è più importante mantenere la concentrazione dal primo all’ultimo giro”.