La 248 F1 è la cinquantaduesima monoposto costruita dalla Ferrari per partecipare espressamente al Campionato del Mondo di Formula 1. Il progetto, identificato dalla sigla interna 657, rappresenta l’interpretazione da parte della Scuderia del regolamento tecnico in vigore nel 2006, la cui principale novità è costituita dall’introduzione di un motore 8 cilindri a V di 2400 cm3 di cilindrata totale: il nome della vettura fa riferimento proprio alle cifre che contraddistinguono l’unità motrice.
Il motore 056 è portante ed è montato longitudinalmente. La fase di progettazione, iniziata nella primavera 2005, ha naturalmente tenuto conto degli stretti limiti definiti dal regolamento tecnico FIA in termini di angolo della V, peso, dimensioni e centro di gravità. Il primo esemplare del motore V8 è stato utilizzato in pista nel mese di agosto e lo sviluppo è stato condotto inizialmente utilizzando una F2004. Anche nel 2006 lo stesso propulsore deve essere utilizzato in due Gran Premi consecutivi: in quest’ottica è ancora più fondamentale il supporto della Shell nella definizione delle benzine e dei lubrificanti più idonei a raggiungere gli obiettivi affidabilistici e prestazionali prefissati.
Anche la guidabilità sarà un fattore importante per le caratteristiche del propulsore, dotato, in base al regolamento, del collettore di aspirazione a geometria fissa: la gestione motore è effettuata dal sistema integrato di iniezione ed accensione Magneti Marelli. La 248 F1 riprende la tradizione delle monoposto Ferrari di Formula 1 dotate di un propulsore a 8 cilindri a V, interrotta nel 1964 con la 158 F1. Come sempre, una grande attenzione è stata dedicata al rendimento e all’ottimizzazione dei materiali impiegati, alla fase di progettazione e al controllo della qualità, cercando di massimizzare il livello delle prestazioni e di ottenere il più elevato standard di sicurezza possibile.
Il telaio della 248 F1 è stato alleggerito rispetto a quello della vettura precedente ed è stato rivisto nella forma, modificando gli ingressi delle pance e la zona dei deflettori. Il sistema di raffreddamento è stato fondamentalmente rivisto, non soltanto in funzione del nuovo propulsore. La disposizione e la dimensione degli specchietti retrovisori rappresenta una delle novità più appariscenti. Altre significative modifiche riguardano la presa d’aria dinamica, il cofano motore, le dimensioni del serbatoio, le appendici aerodinamiche sulle pance e la disposizione degli scarichi.
Il cambio, dotato di sette rapporti più retromarcia, costituisce un’evoluzione di quello in carbonio introdotto sulla F2005 e mantiene la sua collocazione longitudinale. Mentre la sospensione anteriore ha mantenuto uno schema ormai classico per le monoposto realizzate a Maranello, la sospensione posteriore è stata adeguata ad un obiettivo chiave, vale a dire quello di aumentare l’efficienza aerodinamica complessiva del retrotreno e di migliorare meccanicamente l’utilizzo degli pneumatici Bridgestone, anche grazie alla collaborazione con il Centro Ricerche Fiat.
A tale scopo, è stato profondamente rivisto il disegno del profilo estrattore così come è stato ridisegnato il fondo della vettura; inoltre, un lavoro particolare è stato dedicato, in collaborazione con Sachs, agli ammortizzatori. Così come avvenuto nel 2005, si è lavorato molto in fase di progettazione sull’elettronica, anche grazie al supporto della Magneti Marelli. La continua cooperazione con Brembo ha permesso di fare un ulteriore passo in avanti nello sviluppo del sistema frenante.