Ferrari logo

    Coletta: “Un 2022 indelebile per gli allori Ferrari nel GT”

    Antonello Coletta, Head of Ferrari Attività Sportive GT, draws together the threads of a thrilling 2022. It was a victorious season for the Competizioni GT department, culminating with the double world championship title at Bahrain in the last round of the FIA World Endurance Championship.

    Maranello 20 dicembre 2022

    Antonello Coletta, responsabile dell’ente Attività Sportive GT, riannoda i fili di un 2022 caratterizzato da grandi emozioni. Una stagione di successi per il dipartimento Competizioni GT, culminata con il doppio titolo iridato in Bahrain nell’ultimo atto del FIA World Endurance Championship, dove la Casa di Maranello si è confermata campione sia tra i costruttori, sia nella classifica riservata ai piloti della classe LMGTE Pro con Alessandro Pier Guidi e James Calado. 

    Coletta, la doppietta iridata nel WEC con la Ferrari 488 GTE, per il secondo anno consecutivo, quale significato ha per lei? 

    “La stagione 2022 è stata molto impegnativa per tutto lo staff di Competizioni GT. In primo luogo perché oltre alle gare che ci hanno visti impegnati, sostanzialmente le stesse degli anni precedenti, abbiamo dovuto seguire in parallelo lo sviluppo di due nuove vetture: la 499P, che ci riporterà nella top class del WEC dal 2023, e la 296 GT3. Per questo motivo essere riusciti a portare a casa un altro alloro costruttori dopo quello del 2021 è stato un grande successo”. 

    Un percorso che era iniziato in salita… 

    “È vero, non dimentichiamo che all’inizio della stagione immaginare un epilogo come questo sembrava impossibile. Dopo l’esordio nel WEC a Sebring eravamo molto demoralizzati, poi l’appuntamento a Spa, anche grazie a condizioni meteo che ci hanno favoriti, ci ha sorriso. Quindi alla 24 Ore di Le Mans, di nuovo, non eravamo molto competitivi, ma siamo riusciti a tamponare la situazione conquistando un podio molto importante. La svolta è arrivata a Monza, alla 6 Ore, la gara di casa per gli italiani, quando abbiamo iniziato a combattere, cercando di non farci sfuggire alcuna occasione. In seguito abbiamo vinto alla grande in Giappone, facendo doppietta, e nell’atto finale in Bahrain”. 

    Un finale di stagione che rimarrà nella memoria di tanti tifosi del Cavallino Rampante…

    “La 8 Ore del Bahrain è stata una gara complessa, che abbiamo finito salendo sul gradino più alto del podio con la vettura numero 52, con Fuoco e Molina, e riuscendo a portare a casa il risultato, la vittoria iridata, con la 51 di Pier Guidi e Calado, pur avendo avuto su quest’ultima vettura un guasto meccanico al cambio, forse l’unico guasto di portata importante che ci sia capitato negli ultimi anni. Il tutto in un round davvero speciale, l’ultima apparizione della 488 GTE nella classe LMGTE Pro. Sembra quasi che la vettura, al suo impegno finale in questa classe, ci abbia voluto regalare prima dei brividi, quindi un’altra grande, enorme soddisfazione. Qual è la sintesi? È stato un campionato molto impegnativo, dove confermarci campioni del mondo ha significato una soddisfazione doppia, perché sappiamo quanto impegno, quanti sacrifici e difficoltà abbiamo dovuto superare”. 

    Se dovesse tracciare un bilancio per Ferrari nella classe LMGTE Pro del WEC cosa sottolineerebbe? 

    “Il bilancio è molto positivo. Dal 2012, l’anno di nascita del FIA World Endurance Championship, a oggi, abbiamo vinto sette titoli costruttori, cinque piloti, oltre quattro edizioni della 24 Ore di Le Mans, e abbiamo festeggiato il successo in più gare di tutti nella medesima classe come costruttori. Tante gioie, tante soddisfazioni, tante vittorie che ci ripagano degli sforzi che hanno sostenuto l’intero staff, i nostri team e i nostri piloti. Ripetere un periodo come questo non sarà facile, ma intanto ci gustiamo i risultati ottenuti, che fanno parte della nostra storia, sono trofei che possiamo custodire e vedere ogni giorno nella nostra bacheca”. 

    Tra le novità della stagione 2023 vi sarà il debutto della nuova 296 GT3: qual è l’importanza di questa vettura, anche su di un piano strategico?  

    “Sarà complicato ripercorrere il ciclo vincente del modello precedente, la 488 GT3, che è stata in grado di vincere oltre 510 gare e 110 campionati a livello internazionale, un percorso per cui ringraziamo tutti, squadre e clienti in primis. La nostra filosofia, però, è quella di guardare al futuro, sempre. Lo facciamo con un progetto nuovo, legato alla 296 GT3, partito completamente da zero. Una sfida molto ambiziosa, che nei primi mesi del 2023 ci vedrà alla ricerca di affidabilità e competitiva. Siamo fiduciosi: la macchina è nata bene, e chi l’acquisterà per portarla in gara avrà grande soddisfazioni”. 

    Quest’anno sarà ricordato anche per la presentazione della 499P, l’hypercar che sancirà il ritorno di Ferrari nella top class dell’endurance. Cosa significa per lei a livello personale? 

    “È un enorme orgoglio. Ho inseguito questo sogno per molti anni, senza aver alcuna certezza che sarebbe diventato realtà. Vedere l’auto uscire dal box è stato un momento fantastico. Per natura sono abituato a guardare al futuro. Oggi che il programma è partito con i test siamo consapevoli del ruolo che abbiamo, dovremo cercare di essere protagonisti, di ottenere i risultati che noi per primi, ma anche i nostri tifosi e i partner si aspettano. La soddisfazione personale è tanta, ripeto, come l’orgoglio di tutti coloro i quali hanno fatto parte di questo percorso: c’è uno staff che ha progettato l’auto, uno che la sta sviluppando, uno che la porterà in gara. E ci sono dei piloti ai quali, in passato, non sembrava vero di poter un giorno pilotare un prototipo Ferrari. La grande famiglia di Competizioni GT è composta da persone che mettono passione e abnegazione nel proprio lavoro, e questi aspetti mi sento di poter dire che sono il primo ‘decimo’ di vantaggio quando arriviamo in pista rispetto alla concorrenza”.

    Nel 2022 vi sono state novità anche per il Club Competizioni GT, con un calendario arricchito dagli appuntamenti regionali…

    “Finalmente il Club, che è nato in piena pandemia in un momento poco fortunato, si sta sviluppando come lo avevamo immaginato. Oltre agli eventi intercontinentali sono partiti altri programmi ufficiali, su scala regionale. In un momento che rimane complesso, grazie a questi ultimi, per esempio in Giappone abbiamo organizzato eventi che hanno radunato oltre 25 vetture. In America l’annata del Club è partita bene, in Europa nella seconda metà dell’anno le vetture sono aumentate notevolmente, arrivando al grande risultato delle Finali Mondiali di Imola. Inoltre stiamo consegnando una buona parte delle 488 GT Modificata, una vettura nata proprio nel solco del Club Competizioni GT, considerato che mette a frutto tecnologie ed esperienze maturate con la GTE e la GT3, senza dover sottostare a limiti di regolamento”.