La nuova monoposto denominata debutta finalmente nella stagione 1989 con anche un nuovo pilota, Nigel Mansell
La Ferrari conquista tre vittorie ed il terzo posto nella classifica Costruttori, con 59 punti all’attivo. La F1-89 segna il ritorno al motore 12 cilindri aspirato ed è dotata – novità assoluta per la F1 – di comandi del cambio al volante. Nigel Mansell la porta al successo sin dal debutto ad Interlagos, ripetendosi poi a Budapest. La terza vittoria arriva grazie a Gerhard Berger, primo all’Estoril. La McLaren si porta nuovamente a casa entrambi i titoli, quello piloti grazie ad Alain Prost.
Il cambio ad azionamento elettroidraulico è stato voluto da Barnard per non avere il problema del lungo meccanismo di azionamento manuale, ma il merito dello sviluppo è tutto della Ferrari che già dieci anni prima aveva studiato qualcosa di simile, non utilizzato in pratica perché mancava la parte elettronica fondamentale per ottenere il perfetto funzionamento.
Il nuovo cambio, e le difficoltà di interagire con Barnard che lavorava in Inghilterra hanno reso molto lunga la messa a punto della nuova vettura, che poi è stata presa ad esempio dagli altri costruttori sia come meccanica che come aerodinamica per la sua forma estremamente “pulita”.
Telaiomonoscocca, in composito Kevlar-fibre di carbonio
Sospensioni anteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, push-rod, molle a barre di torsione separate dagli ammortizzatori telescopici, barra stabilizzatrice
Sospensioni posteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, push-rod, molle elicoidali coassiali con gli ammortizzatori telescopici orizzontali