499P a San Paolo, Molina analizza la pista brasiliana
Un tracciato inscritto nella storia del motorsport, il circuito di San Paolo, ospita il quinto atto iridato della stagione 2025. “Torniamo a Interlagos per la seconda volta con le nostre 499P e l’esperienza fatta lo scorso anno sarà utile per questa gara” dice Miguel Molina, che insieme ad Antonio Fuoco e Nicklas Nielsen condivide la vettura numero 50. “Questo circuito ha un layout unico nel panorama del FIA WEC: la pista è corta e si caratterizza, in particolare, per le curve a bassa velocità nel secondo e terzo settore, dove un elemento-chiave è gestire al meglio il traffico. Per far bene a San Paolo, inoltre, è necessario sfruttare al meglio i pochi punti dove si può sorpassare”.
Con uno sviluppo di soli 4,309 chilometri – e 15 curve, delle quali dieci a sinistra – la pista brasiliana è la più corta tra quelle inserite nel calendario. “Il rettilineo principale è uno dei pochi punti in cui è relativamente facile effettuare i sorpassi – dettaglia il pilota spagnolo classe 1989, vincitore della 24 Ore di Le Mans 2024. Al termine del rettifilo le vetture s’immettono nella “S Senna”, seguita da Curva 3 “che si effettua in piena accelerazione e porta a un secondo rettilineo dove si può cercare di guadagnare delle posizioni, specialmente in fase di staccata al termine dello stesso”.
Inizia quindi il secondo settore che, “dopo Curva 5, che è molto scivolosa nonché una delle più veloci, e quindi ti obbliga a prestare molta attenzione”, conduce nella parte più lenta e “guidata”, dove “è fondamentale gestire al meglio le frenate, con una successione di curve inclusa la numero 8, la più lenta in assoluto, e dove si possono superare le GT all’esterno”.
Nell’ultimo settore “è fondamentale approcciare al meglio al meglio il tratto finale in salita, scegliendo la traiettoria perfetta, per non perdere decimi di secondo preziosi e completare il giro cercando il miglior riferimento cronometrico”.