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Colori essenziali, storie eterne
Il colore della vettura in Ferrari non solo è un elemento essenziale e dinamico del design, ma è anche in grado di esprimere la personalità di ogni singolo cliente. Ed è per questo che il programma Personalizzazioni offre una scelta pressoché illimitata di colori, sviluppata in stretta collaborazione con i clienti stessi.
La creazione di nuove tonalità è sempre una sfida emozionate ma, per Ferrari, l’originalità non implica mai creare qualcosa dal nulla. Dietro ogni colore, infatti, si cela sempre un principio logico radicato nella storia del Marchio, parte di un ricco patrimonio fatto di tradizione, cultura e personalità, che da sempre definisce il significato dell’indossare lo stemma del Cavallino Rampante. Ogni colore ha la sua storia da raccontare.
Naturalmente, la varietà di tonalità create da Ferrari in oltre 78 anni di storia è a dir poco immensa. E non stiamo semplicemente parlando di sfumature di rosso, tradizionalmente la scelta cromatica più classica per le nuove auto della Casa di Maranello; esistono infatti affascinanti storie da raccontare sull’intero spettro cromatico. In questo articolo, andremo ad esplorare quattro gamme cromatiche essenziali: blu, verde, bianco e grigio/nero.
Le varianti di un blu iconico, come quello della Dino 246, ispirano i modelli 296 qui in Azzurro Blue (con cerchi bianchi) e Azzurro La Plata
Il blu è sempre stato un colore speciale a Maranello, capace di farsi interprete dei mood più diversi: ora tenue ed elusivo, ora vivace e squillante. Un colore che richiama echi memorabili nella storia delle corse Ferrari e che, non a caso, è stato protagonista del Gran Premio di Miami nel maggio 2024, in occasione del quale le vetture Ferrari di Formula 1 hanno sfoggiato livree che riproponevano due colori che hanno segnato il passato della Casa: Azzurro La Plata e Azzurro Dino.
L’Azzurro Dino è stato storicamente adottato da piloti Ferrari leggendari, come Clay Ragazzoni, che lo scelse per la sua tuta da corsa. Cinquant’anni fa, è stato inoltre uno dei colori distintivi della Ferrari Dino 246. Questo azzurro deciso contribuisce ad esaltare il design d’impatto di una Ferrari 296 GTS unica nel suo genere, messa a punto per gli eventi del Gran Premio di Miami del 2024, nonché per il lancio delle Ferrari 12Cilindri e 12Cilindri Spider.
Per quanto riguarda lo spettacolare Azzurro La Plata, le sue profonde radici storiche risalgono alle scuderie argentine degli anni Cinquanta (La Plata è infatti una delle principali città argentine). Un colore simile a quello preferito dal due volte Campione del Mondo di Formula 1, Alberto Ascari, il quale riteneva che tale tonalità gli portasse fortuna. Anche Niki Lauda, nel suo primo anno con Ferrari, indossò una tuta da corsa di questo colore, a sua volta richiamato dalle tute dei meccanici dello stabilimento di Maranello.
Potremmo menzionare anche il Blu Swaters, un blu metallizzato particolarmente brillante, che deve il suo nome a Jacques Swaters, il fondatore belga del primo concessionario Ferrari al mondo nonché della squadra corse Écurie Francorchamps. Merita una menzione anche il Blu Pozzi, un blu scuro e avvolgente che prende il nome dall’importatore di Ferrari e pilota francese Charles Pozzi.
La tonalità Jewel Green della SF90 XX Stradale è ispirata alla Ferrari 365 P2 da competizione di David Piper, mentre il Verde Zeltweg della Purosangue prende il nome dallo storico circuito austriaco
Il verde ha a sua volta un profondo significato storico nel mondo Ferrari. Prendiamo ad esempio il Verde Zeltweg, uno dei verdi metallizzati più scuri della gamma, che celebra la storia delle corse di Maranello prendendo il nome dal circuito austriaco di Zeltweg.
Un altro verde “racing” è il Green Jewel, una tonalità decisa e brillante ispirata alla Ferrari 365 P2, nonché colore preferito del pilota britannico David Piper, che vinse la 9 Ore di Kyalami nel 1965 e nel 1966 al volante di una 365 P2 in questa intensa tonalità.
La SF90 Spider in Bianco Mille Miglia, una tonalità ispirata alla 340 MM del 1953; la Roma Spider in Bianco Italia, una finitura a quattro strati
Se il verde rappresenta un terzo del tricolore italiano, il bianco è il suo naturale complemento. Il Bianco Italia rende esplicitamente omaggio alla tradizione e all’eleganza del design italiano, con una finitura metallizzata a quattro strati di straordinaria profondità e brillantezza. Un altro bianco di rilevanza nazionale è senz’altro il Bianco Cervino, che rende omaggio all’omonima e iconica vetta alpina al confine con la Svizzera. Ispirata ai picchi innevati, la sua finitura solida contribuisce ad esaltare la spettacolare silhouette della 296 GTB, unica nel suo genere, scelta per interpretare questo colore.
Il Bianco Mille Miglia è un’altra delle tonalità sviluppate dal programma Personalizzazioni, ispirata alla 340 MM Vignale del 1953, che gareggiava in blu e bianco (i colori da corsa degli Stati Uniti). Il suo effetto metallizzato è decisamente contemporaneo, ulteriormente valorizzato da una finitura a tre strati.
Da sinistra: una 296 GTS in livrea color Alluminio, seguita da una 296 GTS in Nero Galaxy e da una SF90 Spider in Grigio Competizione
Sempre più amata in tempi recenti, la raffinatezza dei grigi e dei neri è la perfetta espressione della precisione tecnica e dell’eleganza sportiva del moderno design Ferrari. Ne è un esempio emblematico il Grigio Competizione, un grigio scuro metallizzato che cangia leggermente quando la luce si rifrange su di esso, perfetto come colore di lancio della Ferrari 812 Competizione e splendido abbinamento per la SF90 Spider.
Il Nero Galaxy è invece un nero a quattro strati ispirato alla volta celeste, le cui particelle metallizzate incorporate nella vernice danno vita ad un sorprendente effetto tridimensionale e ad un suggestivo gioco di luci e ombre. Come tutte le tonalità descritte, anche questo nero nasce per esaltare le linee e i dettagli dell’attuale gamma di modelli Ferrari, dalla 296 GTB alla Purosangue.