Arnoux fu un protagonista straordinario di quel
campionato, lottando fino alla fine dell’ultima gara della stagione e sfiorando
la vittoria.
Premere l’acceleratore della 126 CB per la prima volta dopo 38 anni
René aveva 35 anni durante quella gloriosa
stagione. “Con la 126 C2B ho vinto – dominando – in Canada”, ricorda. “Quel
fine settimana sono stato il più veloce di tutti, sia nelle prove libere che
nelle qualifiche. In gara feci una partenza eccellente e tagliai il traguardo
per primo, con oltre 40 secondi di vantaggio su Eddie Cheever con la sua
Renault e quasi un minuto davanti al mio compagno di squadra Patrick Tambay”.
René vinse sia a Hockenheim che a Zandvoort, ma in
Olanda le prospettive sembravano molto diverse: “Ricordo che ero un po’
arrabbiato con me stesso: 12° posto il venerdì, mentre il sabato, nella seconda
sessione delle qualifiche, ero migliorato di appena due posizioni”, ricorda
Arnoux. “Ma sapevo che il potenziale c’era tutto. Eravamo stati penalizzati da
alcuni inconvenienti meccanici e non ero stato in grado di dare il meglio. Si
trattava solo di partire con il piede giusto. La domenica avevo detto ai meccanici
del mio team di prepararsi bene, perché sentivo che ci sarebbe stato motivo di
festeggiare”.
Guarda René Arnoux scendere in pista ancora una volta sulla sua amata 126 C3
“Dal mio decimo posto sulla griglia di partenza, mi sono concentrato sul semaforo del via: ho fatto probabilmente la miglior partenza della mia carriera e mi sono ritrovato subito nel gruppo di testa”, ricorda Arnoux con gli occhi che brillano al ricordo.
Il pilota francese si
presentò alla prima curva in settima posizione, quindi superò la Lotus di Elio
De Angelis e guadagnò un’ulteriore posizione, salendo al quinto posto, dopo che
Andrea De Cesaris si ritirò con la sua Alfa Romeo. In breve tempo, René
raggiunse e sorpassò rapidamente la Renault di Cheever, un’impresa che replicò
con Riccardo Patrese al volante della seconda Brabham.
A quel punto, Arnoux stava guadagnando rapidamente
terreno su Nelson Piquet e Alain Prost, rispettivamente su Brabham e Renault,
in lotta tra loro.
Il nome dice tutto: René Arnoux, la star di Zandvoort 1983
Il passo gara della Rossa era ottimo e dai box fu presa la decisione di fermare l’auto numero 28 per sfruttare al massimo il vantaggio e tentare quello che oggi è stato ribattezzato “undercut”: vale a dire, fermarsi prima dei tuoi rivali per montare un nuovo set di pneumatici e poi cercare di superarli quando effettuano il loro pit stop.
“Mi sono fermato per il pit stop”, continua René, “e i meccanici sono stati fantastici. Mi hanno riempito il serbatoio e cambiato le gomme in 10 secondi e nove: di gran lunga, il miglior tempo della giornata. Sono così tornato in pista con un’andatura più veloce di prima, senza aver perso una sola posizione: è stato un capolavoro”.
La prima volta che René è salito sulla sua 126 CB, ha parlato con il Cavallino Rampante: "siamo solo io e te... faremo grandi cose"
In testa, Piquet e Prost continuavano a darsi
battaglia. Prost tentò di superare il rivale brasiliano, lo toccò e lo mandò
contro il muro. Nell’urto riportò danni anche la Renault di Prost e Arnoux si
ritrovò al comando. “Ma sarei stato comunque davanti”, ci tiene a sottolineare
con una punta di orgoglio, “perché quel giorno io e la Rossa eravamo i più
forti”. La ciliegina sulla torta fu il risultato ottenuto da Tambay che, dopo
una partenza da dimenticare, riuscì a conquistare il secondo posto, regalando
alla Scuderia la sua 36a doppietta in Formula Uno.
Tornando al presente, Arnoux riflette sulla sua recente visita a Fiorano: “È stato bellissimo aver avuto la possibilità di mettermi nuovamente al volante della 126 C2B. Mi piace pensare a questa monoposto come a una macchina del tempo, che mi ha permesso di rivivere quei giorni del 1983. Erano tempi felici, carichi di adrenalina”, ricorda l’ex-pilota francese.
"E' stato così bello potersi mettere al volante della 126 C2B. Questa vettura è una macchina del tempo che mi ha permesso di tornare al 1983. Sono stati giorni felici e adrenalinici"
“È impossibile dimenticare il mio primo test su questa pista”, dice a proposito del suo debutto a Fiorano. “Salii a bordo della 126 C2B e la prima cosa che notai fu il Cavallino Rampante al volante. Mi venne spontaneo rivolgergli la parola. Gli dissi: ‘Finalmente ci troviamo a tu per tu. Cerchiamo di andare d’accordo e insieme faremo grandi cose’. Il Cavallino non rispose, ma il test andò bene”.
Dopo una breve pausa, Arnoux aggiunge: “Ebbene sì, mettendomi ancora una volta al volante della stessa auto ho lanciato uno sguardo al leggendario simbolo del Cavallino Rampante sul volante e gli ho parlato di nuovo, 38 anni dopo, alla tenera età di 72 anni. Gli ho detto: ‘Ciao amico mio, ci incontriamo di nuovo! Mi sei mancato, andiamo a fare un altro bel giro veloce’. Ho ingranato la prima e sono uscito dal box”.