Passione

Una nuova sfida sportiva

Testo: Gordon Sorlini / Foto: Alessandro Cosmelli

Dotandola di due timoni, spazio per più di otto persone, oltre 100 piedi di lunghezza e capacità di “volare”, la Casa del Cavallino Rampante sta sviluppando una Ferrari diversa da qualsiasi altra. Stiamo parlando di “Hypersail”, il primo approccio del Marchio al mondo delle regate oceaniche. 

Il futuristico progetto di questo yacht monoscafo – annunciato per la prima volta la scorsa estate – è stato svelato a Maranello durante un evento speciale a cui hanno partecipato rappresentanti della stampa italiana ed estera e in cui, a fare gli onori di casa, c’erano il Presidente Esecutivo di Ferrari John Elkann, il famoso velista solitario italiano e Team Principal di Hypersail Giovanni Soldini, il Chief Technology Officer Matteo Lanzavecchia e Marco Ribigini, Team Leader.

Perché questo ingresso nel mondo della vela? Elkann ha spiegato: “Perché non potevamo non farlo. Il marchio Ferrari evoca passione e competenza al servizio dell’impossibile.” Per illustrare meglio l’idea alla base del progetto, il Presidente ha aggiunto che l’intento è quello di ribadire l’identità racing di Ferrari, facendo accedere la Casa di Maranello a un altro tipo di gare di endurance. E le regate oceaniche sono forse la forma più estrema di resistenza: può succedere di tutto, ovunque e in qualsiasi momento del giorno o della notte. Non ci sono “safety car” o tecnici del box che possono intervenire immediatamente in caso di problemi.

Il video di presentazione del progetto Hypersail offre scorci seducenti del monoscafo full-foiling, rivelando dettagli di design ispirati alle Ferrari hypercars

“Hypersail è una nuova sfida che ci spinge a superare i nostri limiti e ad ampliare i nostri orizzonti tecnologici” – ha affermato Elkann – “Nel contempo, è un modo per seguire le orme della tradizione Ferrari traendo ispirazione dalla nostra Hypercar che, dal nostro ritorno alle gare di endurance nel 2023, ha vinto la 24 Ore di Le Mans per tre anni consecutivi”.

Inoltre, ha aggiunto, questa nuova avventura “rafforza ulteriormente il nostro DNA racing, come è accaduto quando siamo entrati nelle competizioni di endurance con la Hypercar. L’endurance fa parte del DNA di Ferrari dal giorno stesso in cui il nostro fondatore, Enzo Ferrari, ha fondato l’Azienda”.

“Sono felice e onorato di partecipare a questa avventura”, ha affermato Soldini che, oltre ad avere la responsabilità di Team Principal di Hypersail, riveste un ruolo chiave nella selezione dell’equipaggio. “Si tratta di una sfida avvincente, affidata a un team davvero unico, in cui l’eccellenza di Ferrari e dei progettisti di barche a vela oceaniche permetterà di superare i limiti della tecnologia… Da un punto di vista nautico, questa imbarcazione è innovativa sia per come è costruita sia per come scivolerà sull’acqua; in materia di sistemi, Ferrari sta sviluppando soluzioni mai viste prima a bordo”.

Ferrari per il momento mantiene riservata la posizione del cantiere, per permettere agli artigiani di lavorare indisturbati


A chi si chiede quali elementi potrebbe condividere il nuovo progetto con il business delle supersportive di lusso di Ferrari e con il ruolo di protagonista della Casa nelle gare su pista, Maranello risponde che le leggi che regolano le prestazioni delle auto e delle barche – aerodinamica, leve e gestione del carico – sono comuni a entrambi i mondi. Alcune tecnologie, come fibra di carbonio e batterie, possono essere trasferite da Hypersail alle berline e alle decappottabili di Ferrari, rendendo finalmente possibile, tra l’altro, la tanto attesa (e prima) vettura del Cavallino Rampante completamente elettrica.

Matteo Lanzavecchia ha poi sottolineato come esistano numerose possibilità di trasferimento delle tecnologie tra le supersportive e le barche a vela, tra cui design, gestione dell’energia e integrazione dei sistemi. “Essendo molto piccola, la sezione frontale della barca contribuisce a ottimizzare le prestazioni aerodinamiche” spiegando che si tratta di una caratteristica condivisa con la supercar F80 e concludendo che il progetto ha già registrato nove brevetti.

Una delle sfide più importanti da affrontare è stata la stabilità dell’imbarcazione, ha dichiarato Soldini. Ed è qui che la competenza di Ferrari si è rivelata cruciale. Come ha spiegato Marco Ribigini: “Si tratta di un’imbarcazione molto complessa. Quando la velocità aumenta, il monoscafo viene spinto al di sopra dell’acqua dalle appendici alari, lasciando la barca in una posizione molto instabile, soprattutto in condizioni di mare mosso e forte vento. Il software di controllo delle sospensioni dalle nostre auto ci ha permesso di sviluppare un algoritmo in grado di mantenere la stabilità e consentire a Giovanni di avere il massimo controllo”. L’impegno profuso da Ferrari in questo progetto è testimoniato anche dal numero di persone che lavorano su Hypersail. Come ha rimarcato Ribigini, ci sono 20 tecnici Ferrari impegnati a tempo pieno sul progetto e un’ottantina di altri collaboratori che offrono supporto da altri reparti.

John Elkann (a destra) e Giovanni Soldini sono amici da molti anni e hanno affrontato insieme diverse traversate atlantiche

Che cosa possiamo quindi rivelare di questa nuova meraviglia tecnologica? Per cominciare, la nuova imbarcazione sarà “full foiling”: grazie a due appendici alari montate sotto la barca, una volta raggiunta una certa velocità, il monoscafo si solleverà completamente dall’acqua senza mai (o meglio, quasi mai) entrare in contatto con le onde, ma scivolando letteralmente su di esse. Hypersail – che verrà svelata completamente nel 2026 – sarà alimentata al 100% da fonti di energia autogenerate e sostenibili come (ovviamente) il vento e il sole. Anche se già esistono imbarcazioni “full foiling” (come quelle della America’s Cup), Hypersail – come suggerisce il suo stesso nome – sarà la prima barca a vela transoceanica di questo tipo, andando ben oltre gli attuali limiti in termini di autonomia energetica, prestazioni e innovazione.

Parlando della barca, attualmente ancora in fase di sviluppo, Elkann ha commentato: “È più simile a un’astronave che a una barca…bella e performante.” 

Lo sviluppo della nuova barca è stato interamente realizzato in-house, e quasi il 90% dei componenti del prototipo è stato realizzato nella stessa fabbrica di Maranello che produce le inimitabili auto con il marchio del Cavallino Rampante come Purosangue, 12Cilindri, Daytona SP3 ed F80. A trasformare questa visione in realtà è un team che include ingegneri di Ferrari, Soldini, il famoso architetto navale francese Guillaume Verdier e una serie di partner esterni selezionati in base alla superiorità delle tecnologie e delle soluzioni che hanno proposto.

Essendo prima di tutto un progetto destinato a competizioni di endurance, Hypersail permetterà a Ferrari di accedere a un nuovo mondo – quello delle competizioni oceaniche – accrescendo l’appeal della Casa e permettendo ai fan vecchi e nuovi, in tutto il mondo, di conoscere e apprezzare il suo DNA e il patrimonio del marchio. Presto, sulla randa della sua prima barca a vela, il Cavallino Rampante farà battere il cuore dei tifosi come già fa quando una Rossa taglia per prima il traguardo di Le Mans.