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    Ferrari 499P, tutte le fasi di sviluppo della Hypercar di Maranello

    Maranello 07 marzo 2023

    Dal simulatore alla pista, abbiamo applicato una nuova metodologia di lavoro per ottenere una Hypercar veloce e affidabile” spiega Giuliano Salvi, Ferrari GT & Sports Race Cars Race & Testing Manager.

    Dall’annuncio del ritorno di Ferrari nella top class dell’endurance, nel febbraio 2021, al debutto nella classe Hypercar del FIA World Endurance Championship, il 17 marzo 2023, lo sviluppo della 499P ha attraversato diverse fasi. Un lavoro di squadra che ha coinvolto un team composto da oltre 30 ingegneri.

    Due date sono state essenziali per il cronoprogramma: lo Shakedown del 6 luglio 2022, e il debutto in gara. “Possiamo parlare di tre fasi principali – spiega Salvi -: al simulatore, al banco, in pista. La parte concettuale della 499P è stata sviluppata al simulatore, quindi è iniziato il contemporaneo lavoro al banco, dove ogni input ricevuto dalle prove al simulatore veniva raccolto e analizzato. Quando la vettura ha raggiunto un certo livello di maturità abbiamo iniziato il lavoro in pista”. 

    La scelta dei tracciati. I circuiti per i test sono stati scelti sia in funzione alle loro caratteristiche, sia nell’ottica di ottimizzare il poco tempo a disposizione. Fiorano, Imola, Mugello e Vallelunga; Paul Ricard, Aragon e Portimão (tre tracciati europei adatti alle prove endurance); la stessa Portimão, oltre a Monza e Sebring, piste che ospiteranno round del WEC. Complessivamente le due vetture hanno percorso oltre 24 mila chilometri prima di marzo. “Per la Hypercar i test in pista, una volta che la vettura è stata omologata, hanno un numero contingentato, per cui abbiamo cercato di sfruttare ogni opportunità per l’integrazione efficace di tutti i sistemi e per migliorare il livello di affidabilità dei componenti della vettura”.

    La squadra. La continua interazione tra “mondo” digitale e reale ha permesso di mettere a punto le varie componenti della 499P, sfruttando al contempo due vetture, e impiegando un gruppo di lavoro composto da 30 ingegneri. Durante lo sviluppo il lavoro in pista rappresenta circa il 70% dell’impegno, il 30% rimanente si lega al simulatore.

    La prima fase di sviluppo si è concentrata sulla “gestione elettronica – prosegue Salvi – per coordinare il sistema ibrido a 800 Volt in un layout 4WD, composto da un motore elettrico all’anteriore e un propulsore termico (Internal Combustion Engine, Ndr) al posteriore. Individuate le problematicità, le abbiamo risolte affinché potessimo avere un programma il più continuo possibile”.

    Dal digitale al reale. I principali filoni di sviluppo sono due: uno riguarda la prestazione, l’altro l’affidabilità. “Quando parte il programma vi sono dei modelli, ricavati dalla simulazione digitale, che stabiliscono come la vettura dovrà comportarsi nella realtà – prosegue Salvi –. Far convergere virtuale e reale è la sfida ultima dello sviluppo”.

    Il lavoro al simulatore permette di moltiplicare la capacità di calcolo e di modellare scenari molto differenti, aspetti fondamentali per lo sviluppo della performance. Quindi arriva il momento dei primi test reali, “una fase sulla quale abbiamo lavorato con un approccio innovativo, una nuova metodologia per noi – dice Salvi –. Terminato un test ogni componente viene analizzata e se si riscontrano difetti o problemi questi vengono classificati in categorie. Stabilita una priorità nelle categorie, si affrontano i singoli problemi, si modificano eventuali pezzi, si migliora il prodotto-vettura: tutto questo contribuisce ad affinare l’affidabilità”.

    Un percorso continuo. Nello sviluppo di una Hypercar non è raro riscontrare delle criticità che, una volta risolte, formano il patrimonio d’esperienza essenziale durante il campionato. “Le aree che si sono dimostrate più complesse sono state l’elettronica, la parte legata al powertrain ibrido e al sistema 4WD – dettaglia Salvi –, ma test dopo test abbiamo migliorato la loro gestione”. Lo sviluppo, in ogni caso, non si arresta con l’inizio del FIA WEC. Come in ogni nuovo progetto ogni chilometro accumulato fornisce informazioni essenziali. “Saremo impegnati in pista ogni qualvolta ne avremo l’opportunità, per proseguire con le attività di sviluppo dell’affidabilità e miglioramento della competitività”.