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LA CAPOSTIPITE

LA PRIMA SUPERCAR IN SERIE LIMITATA

LA CAPOSTIPITE
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GTO
Testarossa
126 C4
1984
LA CAPOSTIPITE
1984LA CAPOSTIPITE
00:00
1984Bellezze insuperabili

LA CAPOSTIPITE

LA PRIMA SUPERCAR IN SERIE LIMITATA

E’ stata la prima della sua specie. Una vettura estrema, capace di rompere gli schemi e di introdurre concetti e metodologie costruttive inedite meritandosi il titolo di supercar simbolo degli anni 80. Stiamo parlando della Ferrari GTO.

LA CAPOSTIPITE

Quando la FISA – Federazione internazionale degli sport automobilistici – annunciò di voler dare vita ad un nuovo campionato per vetture granturismo con i regolamenti delle Gruppo B, Enzo Ferrari accoglie l’iniziativa con entusiasmo e fa iniziare lo sviluppo della GTO. A capo del progetto, una firma importante: Mauro Forghieri. Lasciata la Gestione Sportiva per dedicarsi alle ricerche avanzate, il progettista parte dalla meccanica della 308 GTB impreziosendola con soluzioni ancora una volta sorprendenti, derivate direttamente dalla Formula 1. La GTO è una vettura estrema sotto tutti i punti di vista e rappresenta il tentativo riuscito di fondere il concetto dell’auto sportiva a motore centrale posteriore con la migliore tecnologia disponibile. E’ la prima vettura ad essere costruita usando materiali compositi ed innovativi come il Kevlar, impiegato per la carrozzeria. E’ la prima vettura di produzione dotata di iniezione elettronica derivata dalla Formula 1, che migliora l’erogazione dei 400 cavalli prodotti dal motore V8, la cui cilindrata viene ridotta a 2.855cc proprio per rientrare all’interno delle specifiche regolamentari del Gruppo B. Lo stesso motore è sovralimentato con due turbocompressori IHI a doppio intercooler, uno per bancata, come nelle monoposto di Formula 1. Con i suoi 305 km/h di velocità massima, la GTO è capace di prestazioni semplicemente fuori dalla portata di qualsiasi altra vettura in produzione. Proprio lo stretto legame con la massima competizione porta Ferrari a coinvolgere nello sviluppo della vettura i due piloti – René Arnoux e Michele Alboreto – che, nel 1984, affrontano la stagione di F1 al volante delle monoposto del Cavallino e non è raro che lo stesso Commendatore si dimostri più curioso di conoscere i progressi nello sviluppo di questa vettura, rispetto alla 126 C4. La GTO rinnova i fasti delle gran turismo da competizione, sebbene prima della sua introduzione sul mercato la federazione sancisce di fatto l’abolizione delle Gruppo B. Il nome stesso tradisce il richiamo alla 250 GTO, probabilmente la vettura più rappresentativa della storia del Cavallino. Lo stile, opera di Pininfarina, parte dalle linee della 308 GTB e da quelle dello studio 308 GTB Speciale, meglio nota come “Millechiodi”, estremizzandolo nelle linee e nelle forme, tanto funzionali all’efficienza aerodinamica quanto aggressive.

La GTO è anche la prima vettura della storia Ferrari ad essere prodotta in serie limitata. I 200 esemplari previsti vengono venduti ancora prima della presentazione, avvenuta al Salone di Ginevra del 1984. Per questo motivo viene deciso di costruire altre 72 unità che, come i precedenti esemplari, non tardano a trovare un acquirente.

LA CAPOSTIPITE

I capolavori del 1984