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    Tech Talk: la strategia del Gran Premio di Spagna

    Scuderia Ferrari lived through a difficult weekend in Barcelona, with Sebastian Vettel finishing only seventh, while Charles Leclerc had to retire with an electrical problem.

    Maranello 17 agosto 2020

    Tech Talk: Spanish Grand Prix strategy

    Un weekend difficile quello di Barcellona per la Scuderia Ferrari, concluso con il solo settimo posto di Sebastian Vettel, mentre Charles Leclerc è stato costretto al ritiro a causa di un problema elettronico. Un peccato, perché il pilota monegasco aveva la possibilità di chiudere la corsa al quarto posto, come affermato dal Team Principal, Mattia Binotto nelle interviste del dopo gara. Abbiamo parlato della strategia del Gran Premio di Spagna con Iñaki Rueda, Head of Race Strategy della Scuderia.


    Come sarebbe riuscito Charles a dare la caccia al quarto posto se al momento del ritiro si trovava solamente in undicesima posizione?

    “Innanzitutto bisogna fare una premessa. Di solito il Gran Premio di Spagna si svolge all’inizio di maggio, con temperature ben più basse di quelle avute lo scorso fine settimana. Prima della gara volevamo provare a fare una sosta con entrambi i piloti ma sapevamo che sarebbe stato difficilissimo. Per riuscirci il target era di arrivare almeno al giro 28 con Charles che partiva con le Soft e al giro 35 con Seb che aveva le Medium. Nonostante il traffico, Charles aveva gestito al meglio le gomme nel primo stint, riuscendo ad allungarlo fino al giro 29, aprendosi così la finestra per poter passare alla strategia su una sosta unica, visto che nel secondo stint avrebbe potuto utilizzare un set di Medium nuovo. Infatti, una volta fermatosi Pierre Gasly che era davanti a lui, Charles ha potuto avere un po’ di pista libera davanti a sé e ha potuto spingere. A quel punto, visto che il passo era buono, gli abbiamo chiesto di provare ad arrivare almeno al giro 28, quello che ritenevamo essere sufficiente per il cambio di strategia e così è stato.”


    E una volta passato alle Medium?

    “Charles si è liberato subito di Daniil Kvyat e si è messo in scia a Lando Norris. Era molto più veloce di lui in quel momento della gara e sapevamo con certezza che alcuni dei piloti che erano davanti a lui si sarebbero fermati per una seconda sosta e che per altri sarebbe stato davvero difficile arrivare in fondo. Infatti, il solo Sergio Perez ha fatto una scelta uguale alla nostra e, alla luce della penalità subita dal messicano, ecco che Charles si sarebbe potuto ragionevolmente piazzare quarto. Invece è arrivato il guasto a una centralina e l’obiettivo è sfumato…”


    Com’è andata la corsa di Sebastian dal punto di vista strategico?

    “L’unico lato positivo di non essere riuscito a passare in Q3 è stato quello di poter scegliere per lui il tipo di gomme con cui iniziare la gara e cercare di fare qualcosa di diverso da quelli che gli partivano davanti. Posto che per entrambi i piloti le Hard non erano un’opzione sensata sulla base dei dati che avevamo a disposizione, anche per Sebastian la possibilità di fare una sola sosta utilizzando solo le combinazioni fra Medium e Soft era molto al limite. L’unica chance era di riuscire ad arrivare almeno al giro 35 con le Medium ma anche in quel caso sarebbe stata davvero dura, almeno così pensavamo”.


    E allora che opzioni c’erano alla vigilia?

    La più logica era la doppia sosta, ovviamente, e ne aveamo parlato insieme, pensando di usare prima il set di Soft usato tenendoci così quello nuovo per sfruttarlo nella parte finale per sorpassare chi sarebbe rimasto in pista più a lungo con gomme usurate. Seb non si è trovato a suo agio con le gomme nel primo stint, soprattutto a causa del traffico ed era quindi chiaro che le due soste erano la scelta più idonea. Ci siamo fermati anche con lui al giro 29, facendo quindi un doppio cambio gomme, per permettergli di avere una finestra per non subire l’undercut di Daniel Ricciardo e, allo stesso tempo, consentire a Charles di mantenere la posizione su Esteban Ocon, visto che le due Renault erano partite entrambe con gomme medie. I ragazzi del pitstop hanno fatto un ottimo lavoro in quest’occasione. Con le Soft il comportamento della vettura è migliorato e Seb ha potuto spingere di più. L’obiettivo era arrivare al giro 50 ma, nonostante una serie di giri veloci, non siamo riusciti ad aprire il gap su Ricciardo: a quel punto o rimanevamo sulle due soste con il fondato rischio di finire dietro alla Renault, oppure provavamo ad arrivare fino in fondo. Bisognava soltanto parlarne con il pilota e vedere se se la sentiva”.


    E Sebastian che cosa ha detto?

    “All’inizio è rimasto sorpreso, come è logico, e ha chiesto che passo pensavamo dovesse tenere per finire con un buon piazzamento. Dopo aver valutato pro e contro, Seb ci ha provato e, grazie al suo talento, è riuscito in qualcosa che sembrava impossibile”.


    Si parla tanto delle comunicazioni radio fra piloti e muretto nelle ultime gare, come se ci fosse qualcosa che non funzioni al meglio nella gestione delle scelte strategiche: tu che ne pensi?

    “Non credo affatto che sia così. Certo, rispetto al passato la gestione della gara è molto più complicata. È un fatto che quest’anno siamo in lotta con un gruppo di squadre e piloti le cui prestazioni sono molto ravvicinate fra loro e quindi è facile ritrovarsi a dover gestire scenari che cambiano giro dopo giro. Fino all’anno scorso il confronto era solo con pochi avversari e alle spalle dei tre top team c’era un abisso quindi il traffico in pista non era, di fatto, quasi mai un problema: bastava aprire il gap in vista della prima sosta e poi tutti seguivano più o meno un modello uguale, con poche variabili. Oggi non è più così quindi il dialogo con i piloti è molto più frequente e intenso ed è normale che ci si parli e si cambi anche idea, in funzione di ciò che succede in pista. Le strategie sono basate su modelli matematici ma ad applicarle sono i piloti che non sono dei computer programmabili quindi prima bisogna fare capire loro come si arriva a certe scelte e poi renderli partecipi. Siamo fortunati ad avere due piloti che sono davvero interessati alle simulazioni di gara e alle varie opzioni e passiamo molto tempo durante il weekend a discutere di questo e del comportamento delle gomme. Onestamente, credo che le scelte che abbiamo fatto nelle ultime gare siano state corrette e ci abbiano aiutato a recuperare in gara alcune delle posizioni perse in qualifica, alla luce del fatto che i sorpassi in pista non sono mai semplici. Credo che anche grazie all’aiuto della buona gestione delle gomme da parte dei nostri piloti, la domenica siamo riusciti spesso a massimizzare il potenziale a disposizione. Poi c’è sempre spazio per migliorare ma quello che è più importante è ottimizzare la performance della vettura: con una macchina più performante tutto è più semplice!”

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