A Lusail per l’ultima Sprint della stagione
A una settimana dal Gran Premio di Las Vegas, la Formula 1 vola per oltre 13.000 chilometri e torna nell’area del Golfo Persico per affrontare la penultima gara della stagione, il Gran Premio del Qatar al Lusail International Circuit, teatro anche del sesto e conclusivo weekend Sprint del Mondiale 2025.
Il circuito. Dotato di uno dei paddock più moderni del calendario, il layout di Lusail presenta lunghe sequenze di curve veloci che favoriscono ritmi elevatissimi e rendono piuttosto complessi i sorpassi, di fatto possibili in due punti: la staccata di curva 1, dopo il lungo rettilineo principale, e l’ingresso della 6.
Clima. Ovviamente per il weekend sono attese temperature elevate, ma senza picchi paragonabili a quelli della gara 2023, quando si corse a settembre. È altrettanto scontato che il clima desertico riduca quasi a zero il rischio pioggia, ma vento e sabbia restano variabili da non sottovalutare.
Pneumatici e strategia. La vera novità della gara 2025 è rappresentata però dalle gomme. In Qatar, infatti, ogni set di pneumatici potrà essere utilizzato per un massimo di 25 giri complessivi, conteggiati lungo tutto il weekend. La decisione è legata alle alte energie laterali che si generano su questo circuito e all’usura particolarmente severa del battistrada, già emersa nelle analisi dei dati 2024. Con 57 giri di gara, la regola implica dunque almeno due soste obbligatorie, mentre i team dovranno monitorare costantemente il numero di giri residui per ciascun set. Per il weekend saranno a disposizione le tre mescole più dure della gamma: C1, C2 e C3, nel consueto formato Sprint.
Programma. Il weekend prevede un unico turno di prove libere venerdì alle 16.30 (14.30 CET), seguito dalla Sprint Qualifying alle 20.30 (18.30 CET). Sabato la Sprint scatterà alle 17 (15 CET), mentre la qualifica per la gara è in programma alle 21 (19 CET). La corsa di domenica inizierà alle 19 (17 CET) e si svilupperà sulla distanza di 308,611 km.
Fred Vasseur Team Principal
Dopo un weekend impegnativo a Las Vegas, arriviamo in Qatar pienamente concentrati e con la voglia di tornare subito in pista. Lusail è un circuito molto diverso, con curve ad alta velocità che mettono alla prova sia la vettura che il pilota, mentre il nuovo limite di giri imposto da Pirelli aggiunge un ulteriore elemento strategico. Siamo focalizzati su noi stessi e sul cogliere tutte le opportunità che l’ultimo weekend Sprint della stagione ci offrirà. Le motivazioni sono al massimo e siamo determinati a chiudere la stagione nel miglior modo possibile.
Ferrari stats
GP disputati 1120
Stagioni in F1 76
Debutto (A. Ascari 2°; R. Sommer 4°; L. Villoresi rit.) Monaco 1950
Vittorie 248 (22,14%)
Pole position 254 (22,68%)
Giri più veloci 264 (23,57%)
Podi 836 (24,98%)
Ferrari stats GP disputati in Qatar
GP disputati 3
Gran Premio del Qatar (C. Sainz 7°, C. Leclerc 8°) 2021
Vittorie 0
Pole position 0
Giri più veloci 0
Podi 1 (11,11%)
Tre domande a... Cameron Roberts
Scuderia Ferrari, race strategy operations
1. In Qatar ciascun set di pneumatici non potrà percorrere più di 25 giri nel corso di tutto il weekend. Come influirà questo limite sulle strategie di gara?
Il limite di 25 giri per ogni set di pneumatici significa che i piloti dovranno effettuare almeno due pit stop. Era successo qualcosa di simile nel 2023, quando il limite imposto era di 18 giri e quindi la gara richiedeva almeno tre soste. I team hanno davanti a sé diversi scenari tra cui scegliere. Da un lato fermarsi presto e mantenere la track position, dall’altro allungare gli stint sperando nell’ingresso della Safety Car. Questa seconda possibilità è senz’altro la scelta più rischiosa ma d’altronde permette potenzialmente di guadagnare diverse posizioni. Con stint più brevi, invece, i piloti hanno la libertà di spingere di più senza doversi preoccupare di fare tyre management, ma di contro questa scelta restringe le opzioni a disposizione degli strateghi e rende ancora più importante fare una buona qualifica perché in Qatar sorpassare non è facile.
2. Nel recente passato abbiamo visto due scenari opposti quando sono state applicate limitazioni simili: gare lente in cui mantenere la posizione in pista è fondamentale, e gare veloci e compatte in cui la gestione delle gomme non è una priorità. Come ci aspettiamo che si sviluppi il GP del Qatar?
Abbiamo già visto gestione degli pneumatici in Qatar (Alonso nel 2021 fece un primo stint molto lungo per far funzionare la sua strategia a una sosta), ma il Qatar non è Monaco, e non mi aspetto di vedere piloti che aiutano i compagni di squadra aprendo la finestra per il loro pit stop in pista, di fatto rallentando la gara. Piuttosto, potremmo vedere qualcosa di simile a quanto visto in Qatar 2023, cioè piloti che spingono di più senza dover gestire troppo gli pneumatici, poiché devono completare stinti più brevi del solito. Dovremmo avere un primo assaggio di questo già nella Sprint, dove i piloti probabilmente spingeranno al massimo per tutti i 19 giri.
3. Raccontaci qualcosa di te. Come sei arrivato a lavorare per la Scuderia Ferrari HP e cosa significa far parte di questo team?
Sono entrato nella Scuderia Ferrari HP tramite la F1 Engineering Academy nel 2020, appena uscito dall’università, inizialmente nel reparto di Mathematical Modelling (ora AI Modelling), prima di spostarmi nel team di Race Strategy Operations. Ho l’opportunità di lavorare con alcune delle persone più talentuose e appassionate del motorsport, mettendomi alla prova e imparando nuove competenze ogni giorno. C’è un vero senso di orgoglio nell’indossare il rosso Ferrari e nel sapere che il nostro lavoro rappresenta decenni di storia ed eccellenza nel mondo delle corse. Lavorare per Ferrari è impegnativo ma estremamente gratificante, e la passione che si respira nel team è davvero grande.
Profilo: Cameron Roberts
Nazionalità: Britannico
Nato a Poole (Regno Unito) il 06/05/1997
Gran Premio del Qatar: numeri e curiosità
6. I mesi di tour del mondo islamico svolto dal celebre architetto Ieoh Ming Pei, autore della piramide del Louvre, quando accettò di progettare il Museo di Arte Islamica di Doha. Il lungo itinerario gli fu necessario per trovare ispirazione: visitò moschee, fortezze e madrase dal Cairo a Tunisi, fino a Cordova, per comprendere a fondo l’essenza dell’architettura islamica. Il risultato è un edificio che unisce forme geometriche pure e luce naturale, ispirato alla Moschea di Ibn Tulun del Cairo. Inaugurato nel 2008, il museo è oggi uno dei simboli architettonici di Doha e uno dei più importanti centri d’arte islamica al mondo.
50. I chilometri di distanza tra Doha e l’isola Jazirat bin Ghannam, meglio conosciuta come Purple Island. È collegata alla terraferma da uno stretto passaggio naturale che attraversa le mangrovie. Nonostante oggi appaia come un luogo tranquillo e verde, l’isola nasconde una storia sorprendentemente antica. Gli scavi archeologici condotti negli anni ’80 e proseguiti nel nuovo millennio hanno rivelato che il sito era abitato e molto attivo già 3.500 anni fa. La scoperta più significativa è stata la presenza di numerosi gusci frantumati di conchiglie Murex, lo stesso mollusco marino utilizzato dalle antiche civiltà del Mediterraneo per produrre la porpora di Tiro, un pigmento così prezioso da essere riservato a re e alti dignitari. Oggi l’isola appare del tutto diversa: è ricoperta da fitte foreste di mangrovie, popolate da aironi, granchi e fenicotteri, ed è una meta popolare per l’ecoturismo e le attività educative. I visitatori possono raggiungerla a piedi con la bassa marea o attraversando una passerella in legno che permette di esplorarla.
60. Le nazionalità degli studenti della Education City di Doha. Situata nella periferia occidentale della città, si estende su un’area di circa 12 chilometri quadrati ed è uno dei più grandi poli accademici del mondo. Realizzata dalla Qatar Foundation, ospita più di 50 istituzioni educative e di ricerca, tra cui i campus locali di prestigiose università internazionali come Georgetown, Carnegie Mellon, Northwestern, Texas A&M, Virginia Commonwealth e University College London.
99. La percentuale della popolazione del Qatar che vive in aree urbane. Il Qatar è uno dei Paesi più urbanizzati al mondo e gli abitanti si trovano soprattutto nella capitale Doha e nelle città vicine di Al Rayyan e Al Wakrah. Solo l’1% degli abitanti risiede nelle zone rurali o desertiche dell’interno, in piccole comunità legate all’allevamento dei cammelli o ad attività agricole tradizionali.
3535. I metri quadrati dell’area della bandiera del Qatar – una delle più grandi al mondo – che sventola sulla Doha Corniche, la celebre passeggiata sul mare che costeggia la baia. Il Qatar National Flag misura 101 metri di lunghezza per 35 metri di altezza e pesa oltre 1 tonnellata. È issata su un mastio alto 123 metri, visibile da gran parte del centro di Doha e dalle acque del Golfo. La bandiera, con il suo caratteristico colore amaranto e bianco separati da nove punte a zigzag, simboleggia l’unità nazionale e il ruolo del Qatar come nono emirato a firmare l’accordo di riconciliazione del 1916 con la Gran Bretagna. Il gigantesco vessillo è diventato uno dei simboli più fotografati del Paese, in particolare durante la festa nazionale del 18 dicembre.