La sfida sale in quota, con un Fuoco in più
Il Mondiale di Formula 1 si sposta dalle pianure del Texas agli oltre duemila metri di Città del Messico per il Gran Premio che si tiene nella capitale dello stato centramericano, in programma nel fine settimana all’Autódromo Hermanos Rodríguez. A causa dell’altitudine rappresenta una delle gare tecnicamente più sfidanti del calendario. Anche quest’anno la Scuderia Ferrari HP affronterà questo weekend con tre piloti, visto che durante la prima sessione di libere (FP1), al posto di Lewis Hamilton ci sarà Antonio Fuoco, stella delle corse Endurance, che farà il suo debutto assoluto in un weekend di Formula 1 per soddisfare la regola che vuole ciascun titolare cedere in due occasioni la propria monoposto a un pilota che non abbia più di due gare all’attivo (lo scorso anno era toccato a Oliver Bearman).
Il circuito e le sfide in quota. L’Autódromo Hermanos Rodríguez si trova a 2.285 metri sul livello del mare: di conseguenza l’aria è rarefatta e questo elemento si pone come uno dei fattori cruciali del weekend, con effetti profondi sull’efficacia dell’aerodinamica, sul raffreddamento delle componenti e sulla gestione delle gomme. Il layout alterna lunghi rettilinei a frenate impegnative, con alcuni tratti piuttosto tortuosi, il che porta la maggior parte dei team a pianificare una strategia a una sosta, confidando nel degrado non eccessivo che di solito si riscontra a Città del Messico. Tuttavia, l’effetto dell’altitudine può alterare questa logica: spingere troppo può infatti provocare il surriscaldamento delle gomme e costringere a una sosta extra.
Programma. Dopo il weekend Sprint del Circuit of the Americas, la gara di Città del Messico vedrà il ritorno al formato standard. Si comincia venerdì con le sessioni di prove libere previste alle ore 12.30 locali (20.30 CEST) e alle 16 (24 CEST). Sabato mattina l’ultima sessione in preparazione della qualifica è prevista alle 11.30 (19.30 CEST), mentre le posizioni sulla griglia di partenza saranno assegnate a partire dalle 15 (23 CEST). Il Gran Premio di Città del Messico – 71 giri da 4,304 km per un totale di 305,584 km – prenderanno il via domenica alle 14 (21 CET).
Fred Vasseur Team Principal
Ad Austin, grazie al grande lavoro di squadra e al supporto delle persone in azienda a Maranello, siamo riusciti a portare a termine uno dei weekend più solidi della stagione. È importante mantenere questo alto livello di concentrazione e determinazione per la parte finale dell’anno. Il Messico presenta sfide molto diverse, principalmente a causa dell’altitudine, che influisce su raffreddamento, prestazioni della power unit, aerodinamica e comportamento delle gomme. La chiave sarà trovare il giusto equilibrio tra tutti questi fattori. L’atmosfera in Messico è sempre incredibile, grazie all’energia e all’entusiasmo dei tifosi, che si fanno sentire per tutto il weekend.
Ferrari stats
GP disputati 1117
Stagioni in F1 76
Debutto (A. Ascari 2°; R. Sommer 4°; L. Villoresi rit.) Monaco 1950
Vittorie 248 (22,20%)
Pole position 254 (22,74%)
Giri più veloci 263 (23,54%)
Podi 835 (24,92%)
Ferrari stats GP disputati in Messico
GP disputati 23
Gran Premio del Messico (J. Surtees rit.; L. Bandini rit.) 1963
Vittorie 3 (13,04%)
Pole position 5 (21,74%)
Giri più veloci 6 (26,09%)
Podi 14 (20,29%)
Tre domande a... Antonio Fuoco
scuderia ferrari hp, Development Driver
1. Antonio, farai il tuo debutto in un weekend di Formula 1 prendendo parte alle FP1, quando guiderai la SF-25 di Lewis. Quanto è speciale questo momento per te?
Il mio debutto in un weekend ufficiale è qualcosa che, sia a livello personale che professionale, mi rende davvero orgoglioso e felice. Avere l’opportunità di guidare la vettura di Lewis e di condividere nuovamente il box con Charles, come accadde nel 2017 in Formula 2, è davvero speciale. Abbiamo condiviso molti momenti insieme, sia dentro che fuori dalla pista. poi le nostre carriere hanno preso strade diverse. Ma abbiamo sempre mantenuto un ottimo rapporto e oggi abbiamo entrambi raggiunto traguardi importanti con la Ferrari. Sarà sicuramente un venerdì da ricordare, che mi ripaga del lavoro fatto in questi anni a supporto della squadra.
2. Grazie all’esperienza maturata al simulatore conosci molto bene la SF-25. Che tipo di contributo conti di poter dare al team durante FP1? E allo stesso tempo, cosa ti aspetti di imparare da questa esperienza, dalla vettura, dal lavoro in pista con gli ingegneri?
Il mio contributo principale sarà sicuramente quello di fornire un riferimento utile per la correlazione con il simulatore, cercando di raccogliere più dati possibile e di verificare nella realtà il comportamento della macchina in pista durante un weekend di gara. Per quanto mi riguarda sarà importante per aiutarmi a migliorare nelle attività che svolgo normalmente al simulatore. Lavorare con gli ingegneri di Lewis e il resto del team in pista mi permetterà di crescere ulteriormente e di affinare la sensibilità tecnica che riporterò nel mio lavoro a Maranello.
3. Guardando al tuo percorso come descriveresti il contributo che Ferrari ha avuto nella tua crescita come pilota e come persona?
Guardando indietro al mio percorso, posso dire che questi anni con la Ferrari sono stati semplicemente unici. Abbiamo fatto tanta strada insieme: dalla Scuderia Ferrari Driver Academy al mondo GT, passando per il lavoro al simulatore per lo sviluppo della monoposto di Formula 1 per arrivare fino alla 499P. Devo ammettere di essere molto orgoglioso, tanto più che, da italiano, ho sognato fin da bambino di correre per la Ferrari. La vittoria con la Hypercar nella 24 Ore di Le Mans 2024 è destinata probabilmente a rimanere il punto più alto della mia carriera, ma anche poter finalmente prendere parte in maniera ufficiale a un weekend di Formula 1 con la Scuderia Ferrari HP è una grande emozione.
Profilo:
Antonio Fuoco
Nazionalità italiana
Nato a Cariati (Cosenza) il 20/05/1996
Gran Premio di Città del Messico, numeri e curiosità
80. Le pulquerías aperte ancora oggi in Messico, ultime custodi di una tradizione millenaria. Il pulque, bevanda fermentata ricavata dalla linfa dell’agave maguey, era considerato dagli aztechi il “nettare degli dèi” e veniva consumato durante rituali religiosi e cerimonie. Ha un aspetto lattiginoso e una consistenza densa, con un gusto leggermente acidulo e lievitato, molto diverso dai distillati come tequila o mezcal. Dopo un periodo di declino nel Novecento, dovuto alla diffusione massiccia della birra, il pulque sta vivendo una parziale rinascita, grazie alle pulquerías artigianali e alle versioni aromatizzate chiamate curados, che uniscono tradizione e modernità nei sapori di frutta, spezie o cereali.
120. I lottatori attivi in Messico dove la lucha libre è molto più di uno sport: è uno spettacolo popolare che unisce acrobazia, teatralità e tradizione. Il numero contempla i combattenti uomini, donne e anche i celebri mini luchadores, veri protagonisti di un mondo colorato e rumoroso. Le maschere, simbolo di identità e mistero, rappresentano eroi e personaggi malvagi che si sfidano in incontri spettacolari davanti a un pubblico appassionato. Nata negli anni ’30, la lucha libre è diventata parte della cultura nazionale, mescolando sport e intrattenimento, e continua a riempire enormi strutture come la Arena México e la Arena Coliseo, mantenendo intatto il suo fascino unico.
1592. L’anno di fondazione della Alameda Central, il parco pubblico più antico delle Americhe e uno dei luoghi simbolo di Città del Messico. Originariamente voluta dal viceré Luis de Velasco come giardino per la nobiltà coloniale, è poi diventata uno spazio aperto a tutti, cuore verde e punto d’incontro della città. Le sue fontane, statue e viali alberati raccontano oltre quattro secoli di storia, tra epoche coloniali, rivoluzioni e modernità. Oggi l’Alameda Central è un luogo di passeggio e cultura, circondata da edifici storici come il Palacio de Bellas Artes, e rimane una delle mete più amate da cittadini e turisti.
1924. L’anno in cui, in Messico – e per la precisione a Tijuana –, venne inventata la Caesar Salad. A crearla per la prima volta nel suo ristorante fu l’italo-americano Cesare Cardini, da cui il piatto prende il nome. Si racconta che la ricetta nacque per caso, quando lo chef dovette improvvisare un piatto con gli ingredienti rimasti in cucina durante un giorno particolarmente affollato. La ricetta originale prevedeva lattuga romana, croccanti crostini di pane, Parmigiano Reggiano, uova, olio d’oliva, limone, salsa Worcestershire e acciughe, il tutto mescolato con maestria direttamente nel piatto. Nel tempo, la Caesar Salad è diventata un’icona internazionale, arricchita in molte varianti, soprattutto con pollo grigliato ma anche bacon o gamberi, pur rimanendo fedele al suo equilibrio tra semplicità e gusto deciso.
5636. I metri che misura il punto più alto del Messico, il Pico de Orizaba, o Citlaltépetl, un maestoso vulcano inattivo situato tra gli stati di Veracruz e Puebla, che domina l’altopiano centrale e nelle giornate limpide è visibile persino dal Golfo del Messico. All’estremo opposto, il punto più basso del Paese è la Laguna Salada, nel Baja California, una depressione desertica che si trova a circa 10 metri sotto il livello del mare. Quando piove, il bacino si riempie temporaneamente diventando quello che pare un enorme lago, ma per la maggior parte dell’anno rimane solamente una vasta distesa di sabbia e sale.