A fine giugno il Mondiale di Formula 1 fa tappa in Francia. La Scuderia Ferrari arriva a Digione in testa al campionato del mondo Costruttori e con Jody Scheckter al comando della classifica Piloti, forte di due vittorie consecutive in Belgio e a Monaco. L’altro alfiere della squadra di Maranello, Gilles Villeneuve, è terzo: anche lui ha vinto due corse, in Sud Africa e a Long Beach, ma ha anche ottenuto meno piazzamenti.
A dominare la scena fin dalle prove libere è la Renault: la squadra francese dalle iconiche vetture gialle deve ancora ottenere un punto nel corso della stagione, anche se nelle prime sette gare ha spesso mostrato un buon potenziale. Jean-Pierre Jabouille e René Arnoux dominano la prima sessione di qualifiche e un problema al motore di Arnoux al sabato non impedisce al team di Boulogne-Billancourt di monopolizzare la prima fila con Jabouille in pole position. L’unico a insidiare la leadership dei battistrada è Villeneuve che centra il terzo tempo davanti a Nelson Piquet con la Brabham e a Scheckter.
Al via la 312 T4 del canadese sembra lanciata come da una fionda: Gilles scavalca le Renault e si mette a condurre davanti a Jabouille. Arnoux invece parte malissimo e scivola fino al nono posto. La Ferrari al ritmo di un secondo al giro si avvantaggia sul gruppo e al ventesimo passaggio è nettamente al comando, mentre Arnoux scavalca Scheckter per la quarta posizione.
Al 40° passaggio Villeneuve comincia ad andare in crisi con le gomme e i freni, cui ha evidentemente chiesto troppo nella prima parte di gara. Jabouille dunque si avvicina al canadese fino a metterglisi in scia sei giri più tardi. Alla tornata successiva il boato di centomila tifosi accompagna il sorpasso della Renault alla Ferrari: Jabouille allunga facilmente, anche perché Villeneuve capisce subito che non può reggere il ritmo della vettura numero 15 e teme il ritorno di Arnoux.
L’analisi di Gilles è corretta, perché infatti anche la seconda Renault rimonta sulla Ferrari portandoglisi in scia al 71° giro. Villeneuve è abile ad avvantaggiarsi con i doppiati, ma a tre giri dal termine Arnoux lo attacca sul rettilineo principale e lo affianca. La Ferrari resiste all’esterno della prima curva ma si deve poi arrendere accodandosi alla gialla monoposto francese. Il canadese non è però un pilota che si arrende facilmente e inoltre la vettura del rivale ogni tanto perde colpi a livello di motore.
Così al 79° giro, nello stesso punto nel quale aveva dovuto accettare il sorpasso solo una tornata prima, Villeneuve si rimette davanti con una staccata da brivido che fa fumare le ruote della sua 312 T4. L’ultimo giro inizia con Arnoux che ripropone la consueta manovra alla prima frenata e cerca di mettersi davanti. Gilles resiste all’esterno e le due vetture percorrono insieme le tre curve iniziali del tracciato, sono ruota a ruota. È un duello ruvido, quasi rusticano, ma corretto. Arnoux per qualche metro è davanti, ma al tornantino Villeneuve si ributta dentro e torna a condurre il duello.
Jean-Pierre Jabouille passa sul traguardo e scrive una pagina di storia della Formula 1 diventando il primo francese a vincere la gara di casa su un’auto transalpina. I tifosi in pista esultano, quelli che vedono la gara in televisione a stento ricordano chi sia il vincitore. Tutti attendono di capire come andrà a finire il duello tra Villeneuve e Arnoux. Per Gilles l’ultimo ostacolo è la Arrows di Jochen Mass da doppiare, ma il tedesco si fa da parte e la Ferrari piomba sul traguardo con un quarto di secondo di vantaggio sulla Renault.
È grande festa a Digione: Jabouille si gode il successo, anche se è molto dolorante alla gamba destra perché anche i freni della sua Renault sono andati in crisi nel finale costringendolo a fare sempre più forza per far rallentare in maniera efficace la vettura nelle staccate, ma ancora più sorridenti sono Villeneuve e Arnoux che si sono divertiti un mondo a duellare in quella maniera, oltre il limite del regolamento ma senza esagerare. Gilles appena passata la linea del traguardo aveva alzato il braccio per salutare il rivale e congratularsi per la bella battaglia, e ora i due si cercano con lo sguardo, sghignazzando con la spensieratezza di due ragazzini che hanno rischiato, si sono divertiti, ma non hanno combinato troppi danni.
Questa gara, una pietra miliare nella storia della Formula 1 per il risultato conseguito dalla Renault, entra negli annali della Formula 1. Ma invece che per la giornata perfetta della squadra francese viene ricordata dagli appassionati per quei giri finali da brivido che tutti conoscono ormai con il nome di duello di Digione.