Il Gran Premio d’Italia del 1998 entra nel vivo nella giornata del sabato, il 12 settembre. Non ci sono condizioni meteorologiche che possono scoraggiare il pubblico di Monza, e nonostante la pioggia caduta in modo intenso nell’arco della mattinata, le tribune sono stracolme quando inizia la sessione di qualifica.
Il timido sole che si è fatto strada nelle prime ore pomeridiane è sufficiente ad asciugare la pista poco prima del via della sessione di qualifica e, anche se in condizioni non ideali, i piloti possono dunque spingere abbassando i riscontri cronometrici giro dopo giro. La pole position non sfugge a Michael Schumacher che, insieme al muretto della Scuderia Ferrari, riesce a cogliere il momento perfetto per scendere in pista sfruttando gli ultimi minuti della sessione, quando l’asfalto è più performante.
Per i tifosi del Cavallino è un segnale importante, e domenica l’autodromo nazionale di Monza viene preso d’assalto sin dall’alba. C’è aria d’impresa, ma al via del Gran Premio sia Schumacher che la Williams di Jacques Villeneuve, schierata al suo fianco, fanno pattinare vistosamente le gomme posteriori, perdendo tempo e permettendo alle due McLaren di Mika Hakkinen e David Coulthard di portarsi in testa alla gara. Alle loro spalle sfila la Ferrari di Eddie Irvine, a cui si accodando Villeneuve e Schumacher.
Dopo qualche giro il pilota tedesco inizia il suo forcing superando Villeneuve e Irvine, ma in testa alla gara è Coulthard a superare il compagno di squadra dando l’impressione di poter prendere il largo. Sembra essere la giornata dello scozzese, ma al giro numero 16 il motore Mercedes del pilota di Twynholm cede. La McLaren numero 7 rallenta di colpo prima della variante della Roggia, e alle sue spalle arrivano velocemente Hakkinen e Schumacher: il finlandese ha un momento di esitazione e la Ferrari si porta al comando della gara.
Terminate le soste ai box Schumacher è ancora leader davanti ad Hakkinen e Irvine, ma è proprio il finlandese a recuperare terreno con un forcing molto costante. A dieci tornate dal termine ottiene il giro più veloce, e si porta a soli due secondi da Schumacher ma quando l’aggancio sembra ormai completato di colpo Hakkinen accusa un problema ai freni alla staccata della Roggia, finendo in testacoda. Irvine sfila così in seconda posizione, mentre Schumacher gestisce i pochi giri mancanti senza alcun rischio, attenendo la bandiera a scacchi insieme a tutto il pubblico di Monza.
Quando termina il conto alla rovescia la Ferrari riscuote una vera e propria ovazione, ottenendo una grande doppietta nella gara di casa. Per la Scuderia è la seconda doppietta stagionale dopo quella ottenuta a Magny-Cours, la numero 43 della storia, ma nulla può pareggiare l’entusiasmo e la soddisfazione per aver ottenuto il massimo risultato nella gara di casa.