Un feeling ottimale con la vettura, una classe agguerrita e affollata come la Coppa Shell Am. Ma soprattutto un debutto promettente per Martinus Richter, pilota tedesco della scuderia MERTEL Italo Cars Nürnberg.
Quindici punti, settima posizione nella Coppa Shell Am dopo due round e quattro gare disputate sono elementi sufficienti per esprimere un primo giudizio relativo alla tua prima stagione nel Ferrari Challenge?
“Il debutto è stato soddisfacente ben oltre ogni più rosea aspettativa, perché in quanto rookie è tutto nuovo per me. Ricordo la prima volta che la Safety Car ha lasciato la pista in vista del semaforo verde: ero quasi nel panico! E invece sta andando tutto bene, molto meglio di quanto potessi sperare!”.
Le gare in questa classe sono sempre molto combattute, ma qual è il segreto per trovare l’equilibrio giusto tra correttezza nei duelli e ambizione per vincere?
“Bella domanda, alla quale però non so rispondere. Anzi se tu conosci la risposta dimmelo che la riferiamo al mio coach! A Monza, la mia prima gara, ho optato per una guida prudente, perché il circuito è molto veloce e pioveva. Però mi sono reso conto che potevo permettermi qualcosa di più e nel secondo round mi sono sforzato di essere un po’ più aggressivo: il problema è che sia in Gara 1 che in Gara 2, nel tentativo di superare i miei avversari li ho urtati incappando in penalità. A quel punto ho realizzato di essere stato troppo aggressivo. Insomma, tutto questo per dire che sto cercando il giusto equilibrio, ma in questo senso solo l’esperienza può aiutare”.
Qual è la caratteristica della 488 Challenge Evo che preferisci?
“Devo ammettere che dal punto di vista del design mi esaltano i freni in ceramica. Quando premi il pedale in profondità e osservi i dischi diventare incandescenti è davvero emozionante: è qualcosa di aggressivo, unico! Non è solo una questione estetica: la forza dei freni, secondo me, è l’aspetto tecnico che secondo me distingue questa vettura da tutte le altre”.