A tu per tu con Mike Dewhirst, vincitore della Coppa Shell del Ferrari Challenge UK

Maranello 16 ottobre 2025

“Vincere il campionato era sicuramente l’obiettivo, ma nulla si può dare per scontato. In questa serie i piloti sono in gamba, ce l’ho messa tutta per ottenere la vittoria finale”. Mike Dewhirst (Dick Lovett Swindon) è raggiante: è il campione 2025 del Ferrari Challenge Trofeo Pirelli UK nella Coppa Shell. Nel 2024 il titolo gli era scappato nella battaglia contro Robert Rees. Si è rifatto con gli interessi in questa stagione, nella quale ha ottenuto 158 punti, frutto di sei trionfi e quattro secondi posti.

Quali sono stati i momenti più belli della stagione? 

“A Oulton Park, quando ho superato Paul Simmerson all’ultimo respiro, è stato incredibile. Anche la seconda gara in Navarra è un bel ricordo. E a Donington l’intero weekend è stato fantastico: due vittorie, due pole position, due giri veloci. Quel fine settimana ha davvero fatto pendere la bilancia del campionato a mio favore. Non ci sono state gare terribili nella mia stagione, solo qualche frustrazione, ma a parte questo sono felice”.

La Ferrari 296 Challenge è stata una novità per tutti. Come ti sei sentito al volante? 

“È fantastica da guidare, divertente, super veloce. Riduce molto i tempi sul giro e si può osare. Si adatta bene al mio stile di guida, come a quello di tanti altri. Infatti è una serie competitiva: i circuiti sono impegnativi, ma ci si diverte”. 

Una curiosità: come è nata la tua passione per il motorsport e l’automobilismo? 

“Sono sempre stato interessato agli sport motoristici. Sono cresciuto negli anni ‘80 guardando la Formula 1. Patrick Head e Frank Williams della Williams erano quasi degli idoli e Nigel Mansell un’icona. In quel momento correvano Senna, Prost, Piquet e un sacco di altri piloti straordinari che ti facevano davvero appassionare. Ammiravo la tecnologia e l’ingegneria che c’era dietro alle monoposto, d’altronde sono un ingegnere. La combinazione tra sport, tecnologia e ingegneria mi affascina”. 

Poi è arrivata la passione anche per il marchio Ferrari? 

“Insomma, chi non ha una passione per la Ferrari? È il marchio più iconico dell’industria automobilistica. È una di quelle cose che, quando sei giovane, sembrano quasi irraggiungibili. Poi, quando raggiungi una posizione che ti permette di ottenere una Ferrari, inizi a chiederti se dovresti farlo. Ad un certo punto ho realizzato che poteva essere una possibilità e mi sono lasciato coinvolgere, realizzando un sogno”. 

La sfida con Peter Hunter è stata appassionante per tutta la stagione. Come l’hai vissuta?

“Quest’anno Peter era un pilota diverso, si è trasformato. Ha lavorato molto sulla sua guida, ha fatto passi da gigante e a volte mi ha messo sotto pressione. È stato divertente gareggiare contro di lui. La lotta è stata corretta, con lui come con Paul Simmerson”. 

C’è un bel rapporto tra voi piloti o sbagliamo? 

“Sì, è così, siamo diventati buoni amici. Penso che non ci sia neanche una persona in griglia con la quale non vada d’accordo, infatti, erano tutti felici della mia vittoria in campionato. Questa è una serie bella e amichevole. Parliamo tra di noi, ci confrontiamo, ci forniamo consigli a vicenda, c’è cameratismo: tutti i piloti si supportano. E poi il bello del Ferrari Challenge è che siamo tutti uguali, in pista con le stesse auto. Non ti puoi comprare un posto in prima fila sulla griglia di partenza. Se sei più veloce è “perché sei più veloce”. In altre serie non sei mai del tutto sicuro delle tue capacità da pilota, in rapporto agli altri. Un’altra cosa del Ferrari Challenge che apprezzo è l’ospitalità e l’organizzazione, che rendono l’esperienza molto piacevole”.

Una caratteristica che notiamo dall’esterno è che, dentro l’abitacolo, sei freddo e non soffri la pressione. È così?

“Penso di sì. Mi piace spingere al massimo, guidare veloce e ottenere i tempi sul giro. Tutti vogliamo essere i più veloci in ogni giro, in ogni curva. Ma quando sai che non puoi esserlo, devi accettarlo e guidare entro i limiti della situazione. Quindi, se stai guidando con pneumatici usati, puoi andare solo a una certa velocità”. 

Difenderai il titolo nel 2026? 

“Mi piacerebbe tornare a difendere il titolo nella Coppa Shell”.