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    Virtual 24 Hours of Le Mans difficile per Ferrari

    Cala il sipario sulla prima edizione della 24 Hours di Le Mans Virtual, un evento unico nel suo genere che ha coinvolto 200 piloti e 50 vetture di classe LMP2 e GTE. Ferrari, che schierava quattro esemplari della 488 GTE che lo scorso anno si impose nella gara reale, chiude l’esperienza con la migliore, la numero 71 guidata da Miguel Molina, Federico Leo, Amos Laurito e Jordy Zwiers, in settima posizione.

    Maranello 14 giugno 2020

    Cala il sipario sulla prima edizione della 24 Hours di Le Mans Virtual, un evento unico nel suo genere che ha coinvolto 200 piloti e 50 vetture di classe LMP2 e GTE. Ferrari, che schierava quattro esemplari della 488 GTE che lo scorso anno si impose nella gara reale, chiude l’esperienza con la migliore, la numero 71 guidata da Miguel Molina, Federico Leo, Amos Laurito e Jordy Zwiers, in settima posizione.

    Bandiere rosse. La gara è stata caratterizzata da diversi problemi tecnici al server ufficiale che ha provocato due bandiere rosse e alcune situazioni non ordinarie, che hanno penalizzato oltre modo le vetture di Maranello, già in difficoltà a combattere ad armi pari con gli avversari a causa del Balance of Performance imposto prima delle qualifiche. Sia sul passo quanto sul giro veloce, le 488 GTE non sono riuscite ad esprimere il potenziale che avevano invece evidenziato nelle prove libere. Nonostante queste difficoltà, le Ferrari avevano costruito le possibilità per un risultato importante grazie ad una prestazione di livello di Enzo Bonito che aveva portato la numero 52 in seconda posizione, prima di precipitare in classifica a causa di un problema di connessione accusato da Antonio Giovinazzi. La vettura condotta anche da David Tonizza e Charles Leclerc, chiudeva la sua prova in diciottesima posizione.

    Volante. In precedenza, le speranze delle Ferrari erano state riposte sulla numero 51 di Nicklas Nielsen, David Perel, Kasper Stoltze e Matteo Caruso che occupavano stabilmente un posto nei primi dieci, prima di accusare un problema al software del volante che faceva perdere al quartetto oltre cinque giri. La fortuna non ha accompagnato neppure la 488 GTE numero 71 guidata da Molina, Leo, Laurito e Zwiers. Dopo alcuni contatti e danni in gara, la Ferrari risultava beffata alla prima esposizione della bandiera rossa che portava ad un giro il distacco dai primi. Uno stop&go di trenta secondi comminati nelle ultime ore di gara ad Amos Laurito per un contatto ritenuto evitabile dai commissari e il gap di velocità accusato dalle Corvette a causa del BoP, impedivano nei minuti finali a Federico Leo di difendere la sesta piazza, tagliando così il traguardo settimo, primo tra gli equipaggi Ferrari.

    Monte-Carlo. Alle sue spalle si è classificata la Ferrari di Strong Together, condotta in gara da Giancarlo Fisichella, Felipe Massa, Francesco Castellacci e Tony Mella. La 488 GTE numero 54 ha disputato una gara dove a brillare in maniera particolare è stato il sim-racer francese Mella, capace di rimontare molte posizioni in varie fasi della corsa fino all’ottava finale. L’equipaggio della vettura che portava i colori della Fondazione della Principessa Charlene di Monaco ha disputato la 24 Ore dalla sede dell’Automobile Club del Principato.

    Museo. Tutte le altre Ferrari impegnate nell’evento sono state protagoniste di un’insolita quanto suggestiva installazione al Museo Ferrari di Maranello, dove è in corso di svolgimento – tra le altre – la mostra “Ferrari at 24 Heures du Mans” che racconta 70 anni di successi della Casa di Maranello sul circuito francese. Durante l’orario di apertura, esteso per l’occasione fino alla mezzanotte di sabato, i visitatori hanno potuto assistere alla gara e a ciò che accade normalmente nel retrobox, dove gli ingegneri di Ferrari Competizioni GT hanno offerto supporto ai piloti.