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    Vittoria Iron Lynx, Mastronardi campione

    Portimão 31 ottobre 2020

    Il pilota di Iron Lynx può festeggiare ufficialmente il titolo nella Le Mans Cup grazie al successo conquistato al termine dell’ultimo appuntamento stagionale disputato sul circuito di Portimão. Una gara che ha regalato grandi colpi di scena nel finale e che è stata una vera e propria passerella per i due nuovi campioni della serie: Iron Lynx e Rino Mastronardi.

    Safety Car. Sole e temperature più che miti rappresentano la cornice dell’ultimo round del 2020 per i protagonisti della Le Mans Cup. La partenza, nonostante l’elevato numero di partecipanti al via, si svolge senza contatti anche se, cinque minuti dopo il via, la Safety Car è costretta ad entrare in pista a causa di un prototipo bloccato nella ghiaia nel secondo settore. Mastronardi, che era al comando della corsa prima dell’interruzione, riprende il ritmo quando vengono riaperte le ostilità, mentre Broniszewski viene superato dalla Porsche di Leutwiler e John Hartshorne segue in quarta posizione.

    In fuga. Mastronardi è di gran lunga il pilota più veloce in pista tra quelli della classe GT3, come testimoniato dal giro più veloce ottenuto in 1’41”612, mezzo secondo più veloce rispetto a quello di Leutwiler e dai trenta secondi di vantaggio su Broniszewski, che nel frattempo ha riagguantato il secondo posto, poco prima del traguardo della prima ora di gara. Il neocampione della Le Mans Cup cede il volante a Giacomo Piccini che, dopo due titoli consecutivi conquistati con Sergio Pianezzola, può festeggiare il successo del compagno.  La sosta per le due Ferrari di testa avviene a due minuti dalla metà gara, con Perel al volante della vettura di Kessel, mentre la seconda unità del team elvetico, in quarta posizione, propone ora Oliver Hancock per l’ultima ora di gara.

    Pit stop. L’handicap in termini di secondi che devono scontare le Ferrari, in particolare quella di Iron Lynx, compatta la classifica con 14 secondi a separare le due vetture, mentre la Porsche segue a 24 secondi. Perel non rinuncia a cercare di colmare il gap che lo separa da Piccini che, dal canto suo, gestisce senza correre inutili rischi. Il sudafricano riduce a 8 secondi il ritardo a 25 minuti dal termine, mentre la Porsche di Andlauer segue a più di trenta secondi. A venti minuti dalla bandiera a scacchi, un incidente tra due prototipi alla curva 13 provoca l’ingresso della Safety Car dal momento che una delle due vetture è bloccata in mezzo alla pista.

    Battaglia. La ripartenza, a 8 minuti dal termine, propone una staccata spettacolare tra le due Ferrari con Perel in grado di superare Piccini in fondo al rettilineo nonostante una difesa messa sotto la lente d’ingrandimento da parte dei commissari ma l’italiano è capace di riguadagnare immediatamente la posizione. I prototipi che devono superare le vetture di classe GT3 giocano un ruolo importante per impedire a Perel di attaccare nuovamente Piccini poiché il pilota di Kessel Racing è costretto a lasciare loro spazio. Il sudafricano prova fino alla bandiera a scacchi di superare il rivale ma deve accontentarsi del secondo posto mentre Piccini, primo sotto la bandiera a scacchi, deve aspettare la decisione dei commissari per festeggiare il terzo successo in campionato.