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Certificazione “Equal Salary”, cerimonia di consegna in Ferrari

Maranello 25 settembre 2020

«È un primo passo di un lungo percorso». Nel giorno della consegna della certificazione “Equal Salary” per la parità di retribuzione tra donne e uomini, Michele Antoniazzi, Chief Human Resources Officer di Ferrari, invita già a guardare ai prossimi traguardi.

Il riconoscimento è il frutto di un lavoro realizzato dalla Casa nel corso degli ultimi quattro anni e la prima tappa di un processo indipendente, supportato da un’analisi di PwC, che ha coinvolto per oltre 8 mesi l’headquarter italiano. E così Véronique Goy Veenhuys, la fondatrice dell’organizzazione no profit basata in Svizzera, è arrivata a Maranello per consegnare di persona l’importante certificato. Il primo a un’azienda italiana e il primo per il settore automobilistico.

«La certificazione è uno strumento concreto per affrontare con oggettività il divario salariare di genere, che in media nel mondo supera il 20%. Ma, mentre il 74% delle donne ne è consapevole, solo il 34% degli uomini lo è», ha dichiarato Goy Veenhuys ai membri del Senior Management Team del Cavallino Rampante e ai loro colleghi.

L’incontro è stato anche l’occasione per discutere di questi temi con alcuni dipendenti. «La certificazione ha come primo punto la parità retributiva, ma valuta anche quali opportunità offriamo a parità di genere, ponendosi un obiettivo molto più ampio e di lungo termine», ha spiegato Antoniazzi.

Un messaggio forte per tutto il mercato, italiano e non. «Ferrari per noi è stata davvero speciale» – ha commentato la fondatrice – «Quando ha annunciato ciò che ha fatto, ha generato un effetto positivo a conferma della capacità di Ferrari di “lead by example”: da luglio abbiamo ricevuto una dozzina di richieste da parte di aziende che vogliono intraprendere lo stesso percorso».