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24 dic 2019Passion

Ferrari campione del mondo Costruttori

24 dicembre 2019

Una stagione imprevedibile, combattuta fino all’ultimo anche se priva del campione più atteso: questo in sintesi il 1999 in F1, un anno che vede il ritorno della Ferrari al titolo Costruttori che mancava da 16 anni, da quando lo avevano conquistato René Arnoux e Patrick Tambay sulla 126 C3. La Ferrari durante l’inverno mette a punto la F399 giovandosi del pieno funzionamento della nuova galleria del vento progettata da Renzo Piano a Maranello.

La stagione si apre a Melbourne, in Australia, dove i campioni in carica della McLaren monopolizzano la prima fila. Sfortunatamente il campionato di Michael Schumacher si apre come si era concluso quello del 1998: per un guaio alla frizione il tedesco lascia spegnere la monoposto sulla griglia di partenza ed è costretto a partire dal fondo dello schieramento. Le McLaren scappano al via, salvo rompersi una dopo l’altra nel breve volgere di pochi giri. A raccogliere il primo posto è l’altro ferrarista Eddie Irvine, alla prima vittoria di carriera.

Tutti però attendono il duello tra Mika Häkkinen e Michael Schumacher che fin dalla gara successiva tornano protagonisti. Il finlandese della McLaren vince in Brasile, ma il tedesco s’impone a Imola, davanti ai tifosi pazzi di gioia, e a Monaco, dove arriva addirittura una doppietta. Häkkinen trionfa in Spagna e Canada, dove Schumacher va a sbattere contro il celeberrimo Wall of Champions, mentre in Francia, in una gara pazza, è l’outsider Heinz-Harald Frentzen con la Jordan a spuntarla.

È l’11 luglio, a Silverstone si corre il GP di Gran Bretagna. Al via le due McLaren sono davanti, inseguite da Irvine e Schumacher. Sulla griglia sono rimaste ferme le vetture di Jacques Villeneuve e Alex Zanardi, la direzione gara espone quindi la bandiera rossa. I piloti di testa sono però ormai giunti alla curva Stowe, dove Schumacher tenta un attacco a Irvine. Il tedesco però, a causa di un problema ai freni, non riesce a fermare la propria vettura e si schianta a velocità sostenuta nelle gomme di protezione. 

Michael fa subito forza sulle braccia per uscire dall’abitacolo, ma in quel momento si rende conto che la gamba destra non reagisce come dovrebbe e si lascia ricadere in vettura. Nell’impatto si è rotto tibia e perone: la sua stagione, almeno per la lotta al titolo, finisce lì. La gara va a Coulthard davanti ad Irvine che diventa così prima guida della Scuderia. Il campionato in quel momento vede Häkkinen al comando con 40 punti davanti a Schumacher e Irvine appaiati a 32.

La promozione sul campo sembra esaltare Irvine che, anche con la complicità dei due piloti McLaren che non fanno gioco di squadra, vince in Austria e in Germania dove, al contrario, è fondamentale l’apporto del sostituto di Schumacher, il finlandese Mika Salo. In Ungheria Häkkinen torna alla vittoria mentre Irvine commette un errore finendo fuori pista a otto giri dal termine dovendo così cedere la seconda posizione all’altra McLaren di Coulthard. Eddie guida comunque con due punti di vantaggio su Häkkinen. Nelle tre gare successive il finlandese e il britannico raccolgono la miseria di 8 e 4 punti, ma tanto basta al pilota della McLaren per riprendere la testa della classifica quando mancano solamente due corse al termine.

In Malesia fa il suo grande rientro Schumacher che, da perfetto scudiero, dopo aver ottenuto la pole position lascia passare Irvine alla partenza rallentando con astuzia Häkkinen e costringendolo al terzo posto. In Giappone, due settimane più tardi, va in scena l’ultimo atto al quale Irvine arriva con quattro punti di margine, gli stessi che la Ferrari vanta nei confronti della McLaren tra i Costruttori. Il weekend di Eddie si complica subito: il nordirlandese è protagonista di una rovinosa uscita di pista che ne condiziona le qualifiche. La pole è di Schumacher che però al via viene scavalcato da Häkkinen. Tra il finlandese e il tedesco ci sono sempre una manciata di secondi ma Schumacher non riesce a portare l’attacco che darebbe valore al terzo posto di Irvine. Häkkinen è campione del mondo, Irvine viene beffato. C’è però la grande soddisfazione del titolo Costruttori, che interrompe un lungo digiuno. Per la Scuderia è il nono alloro, ma di lì a pochi anni ne arriveranno molti altri…

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