Partito John Barnard nell’ottobre ’89 a conclusione del suo contratto triennale
fu sostituito da Steve Nichols, ex McLaren, con l’argentino Henrique Scalabroni a occuparsi dello sviluppo telaio e Paolo Massai per i motori – la Scuderia schierava la F1-90, evoluzione dell’innovativa monoposto della precedente stagione, con il numero 1 sul musetto grazio all’ingaggio del Campione del Mondo in carica Alain Prost, affiancato da Nigel Mansell. La laboriosa messa a punto del cambio semi automatico durante il 1989 dava i suoi frutti in questa stagione, con una monoposto competitiva che permetteva a Prost di firmare cinque vittorie, e al compagno Mansell di affermarsi nel GP del Portogallo, e presentarsi a Suzuka, penultima prova stagionale, in lizza per il Mondiale contro il rivale di sempre Ayrton Senna. Ma un contatto tra i due poco dopo il via, e conseguente ritiro, tagliava matematicamente il francese fuori dai giochi, e con esso svaniva la speranza di riportare a Maranello il Titolo Piloti.