La monoposto del 1987 presenta la grossa novità del motore sempre a sei cilindri a V ma con angolo tra le bancate di 90° e con monoblocco di ghisa
Queste due caratteristiche sono state scelte per ragioni di ingombro (la V più stretta) e di resistenza del monoblocco a fronte di potenze che ormai raggiungono i 1000 CV in prova. Anche il cambio è nuovo a sei marce resosi necessario per la fascia di coppia più stretta nel campo di utilizzo del motore. A grandi linee le sospensioni restano immutate nella geometria e nel sistema di azionamento delle molle tramite pull-rod. Ma anche il nuovo e potentissimo motore non basta a migliorare le cose e il digiuno di successi della stagione 1987 viene interrotto soltanto nelle ultime due gare, grazie all’austriaco, Gerhard Berger, vincitore in Giappone ed Australia, qui davanti al compagno di squadra Alboreto.
La stagione è comunque segnata dalla mancanza d’affidabilità della F1-87 dovuta evidentemente al nuovo propulsore: sono ben diciannove i ritiri collezionati dalle vetture del Cavallino, che conquistano in totale 53 punti. Il campionato è dominato dalle Williams di Nelson Piquet e Nigel Mansell, con il brasiliano che vince il suo terzo titolo mondiale.
Telaiomonoscocca, in composito Kevlar-fibre di carbonio
Sospensioni anteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, pull-rod, molle coassiali con gli ammortizzatori telescopici entrobordo, barra stabilizzatrice
Sospensioni posteriori indipendenti, quadrilateri trasversali, pull-rod, molle coassiali con gli ammortizzatori telescopici entrobordo, barra stabilizzatrice