Costruito praticamente sulla spiaggia, Zandvoort è lungo 4.259 metri, e presenta l’insidia aggiuntiva del vento, che solleva spesso parecchia sabbia. Il tracciato si caratterizza per marcate variazioni altimetriche e ha diversi tratti molto noti agli appassionati.
Da ricordare sicuramente la curva Tarzan (Tarzanbocht nella lingua locale), un secco tornante a destra posto alla fine del rettilineo di partenza contraddistinto da una leggera sopraelevazione e reso celebre da uno straordinario sorpasso all’esterno messo a segno da Gilles Villeneuve ai danni di Alan Jones nella gara del 1979. Altre curve classiche sono la Rob Slotemakerbocht e la veloce e cieca piega verso destra denominata Scheivlak.
Per il rientro in calendario il circuito è stato modificato e reso più spettacolare in due punti: la curva 3 e la 14, l’ultima, ora entrambe sopraelevate fino a 19 gradi di pendenza, una caratteristica che dovrebbe permettere ai piloti di affrontarle ad una velocità molto più elevata. Ciò nonostante la carreggiata stretta e il disegno tortuoso non facilitano i sorpassi e richiedono un carico aerodinamico medio. La qualifica sarà quindi fondamentale. Per il ritorno di Zandvoort in calendario è stato messo a punto anche un asfalto ad elevato grip realizzato da Shell che per le sue prestazioni di eccellenza è stato subito soprannominato “Flying Dutchman”, come da queste parti si usa chiamare ogni pilota particolarmente brillante. Ci sono due zone DRS, tra la curva 10 e la 11 e sul rettilineo principale.
anno | pilota | modello |
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1952 | Ascari | 500 |
1953 | Ascari | 500 F2 |
1961 | von Trips | 156 |
1971 | Ickxx | 312 B2 |
1974 | Lauda | 312 B3-74 |
1977 | Lauda | 312 T2 |
1982 | Pironi | 126 C2 |
1983 | Arnoux | 126 C3 |