La Jeddah Corniche Circuit è il teatro della seconda gara del campionato: è noto come “il circuito cittadino più veloce del mondo”, è composto da ben 27 curve – il numero più alto di tutta la stagione – e si estende per oltre 6,1 km, che fanno del GP dell’Arabia Saudita la corsa cittadina più lunga della Formula 1. Sebbene sia un circuito temporaneo, alcune parti del tracciato sul lungomare di Gedda sono permanenti.
Tutto dal tramonto in avanti. L’intera attività in pista avviene al tramonto o di sera, di conseguenza sessioni come le qualifiche e la gara si svolgono sotto i riflettori, con temperature significativamente inferiori rispetto a quelle registrate durante le prove libere 1 e 3, che iniziano all’ora del tramonto. La pista propone un equilibrio di curve lunghe e ampie, che portano le auto a velocità molto elevate, e di tratti stretti e tortuosi. L’asfalto generalmente offre ai piloti un buon livello di aderenza, pur senza essere troppo abrasivo. È pressoché sicura una grande evoluzione della pista, mentre la strategia di gomme più probabile è quella a una sola sosta.
Zone DRS. La pista propone ben tre zone DRS – tra la curva 20 e la 22; tra la 24 e la 27 e sul rettilineo del traguardo – per cui i sorpassi dovrebbero essere all’ordine del giorno. Si comincia venerdì con le prove libere (ore 16.30 e 20 locali, rispettivamente 14.30 e 18 CET), sabato le libere 3 sono alle 16.30 (14.30 CET), mentre le qualifiche, al pari della gara di domenica, inizieranno alle 20 (18 CET). Sono previsti 50 giri pari a 308,45 km.
Frédéric Vasseur, Team Principal
"Siamo tornati dal Gran Premio del Bahrain con una prima fotografia dei punti di forza e delle debolezze della nostra vettura, e con tante indicazioni utili per fare passi avanti. Comparando la prestazione in qualifica della SF-23 con quella offerta in gara, è evidente che c’è ancora un discreto margine per migliorare la nostra performance la domenica. Stiamo lavorando bene come squadra per estrarre il massimo dal nostro pacchetto sia in termini di guidabilità che sotto il profilo dell’affidabilità. Abbiamo trovato la causa del problema che ha fermato Charles a Sakhir e monteremo sulla sua vettura la terza CU, il che ci costringerà a prendere penalità.
Il circuito dell’Arabia Saudita è molto diverso da quello del Bahrain sia per disegno che per il tipo di asfalto, inoltre la velocità di punta sarà particolarmente importante. Sono fiducioso che possiamo avere un weekend migliore qui a Gedda".
Tre domande a...
MATTEO TOGNINALLI, HEAD OF TRACK ENGINEERING
1. Il secondo appuntamento della stagione è il GP dell’Arabia Saudita, sul circuito della Jeddah Corniche. Sarà un’altra gara notturna ma su una pista superveloce, con curve cieche e muretti. Come pianificate di affrontare il weekend per aiutare i piloti a trovarsi nelle condizioni migliori?
"Sui circuiti cittadini la variabile pilota è ancora più importante che sulle classiche piste permanenti. Da parte nostra dobbiamo mettere a disposizione di Charles e Carlos una monoposto costante nel comportamento, perché devono essere in condizione di avvicinarsi quanto più possibile ai muretti, tenendo un passo regolare sul giro senza mai essere a rischio di danneggiare la vettura. Su questa pista i sorpassi sono relativamente facili, quindi ci concentreremo maggiormente sul passo gara, a maggior ragione con Charles vista la penalità, ma non trascureremo la qualifica perché i piloti per avere piena confidenza con la monoposto devono avere modo di provarla anche spingendo al massimo".
2. Considerando la frequenza con la quale in questa gara ci sono bandiere rosse, Safety Car e Virtual Safety Car, avete fatto una preparazione specifica, immaginando tutti questi scenari?
"Questo aspetto è più legato alla gestione di gara che alla preparazione. Come squadra studiamo come gestire tutte le situazioni che possono verificarsi. Nel fare questo ci basiamo molto sulle statistiche, e i dati qui ci dicono che c’è una grande frequenza di sospensioni o neutralizzazioni della gara di cui dobbiamo tener conto. È fondamentale non farsi cogliere impreparati dai possibili scenari, perché sapere come reagire può fare la differenza ed è dunque importante essere più preparati possibile”.
3. Normalmente si chiede ai piloti quale tipo di pista preferiscono, ma invece qual è la tipologia di pista favorita da voi ingegneri?
"Per noi le piste preferite sono quelle più tecniche, sulle quali anche i dettagli possono fare la differenza. Come dicevo, su un tracciato cittadino la componente pilota è particolarmente importante, mentre su circuiti come Silverstone e Suzuka la varietà del layout impone di trovare un bilanciamento perfetto tra i tratti più lenti e quelli più veloci. In quel campo a livello di ingegneria possiamo dare un contributo più rilevante, quando si lotta per cercare l’ultimo millesimo. A noi ingegneri piacciono molto anche i weekend con il formato Sprint, perché impongono di arrivare più preparati del solito, dal momento che ci sono meno minuti di prove libere. In quelle occasioni il lavoro di preparazione fatto a casa assume un valore ancora maggiore, e il nostro contributo può fare più la differenza".
Matteo Togninalli
Nazionalità: Italia
Nato il 25/9/1977
Città di provenienza: Berbenno (Sondrio)
Ferrari Stats
GP disputati 1053
Stagioni in F1 74
Debutto Monaco 1950 (A. Ascari 2°; R. Sommer 4°; L. Villoresi rit.)
Vittorie 242 (22,98%)
Pole position 242 (22,98%)
Giri più veloci 259 (24,6o%)
Podi totali 798 (25,26%)
Ferrari Stats GP dell'Arabia Saudita
GP disputati 2
Debutto 2021 (C. Leclerc 7°; C. Sainz 8°)
Vittorie 0
Pole position 0
Giri più veloci 1 (50%)
Podi totali 2 (33,33%)
Gran Premio dell'Arabia Saudita: numeri e curiosità
0"549. Il distacco sul traguardo tra Max Verstappen e Charles Leclerc al Gran Premio dell’Arabia Saudita del 2022. La gara visse di un duello bellissimo tra i primi due della classifica, che non si risparmiarono fino all’ultimo giro scambiandosi la posizione più di una volta e concludendo con questo minimo margine di differenza, il più ridotto di tutta la stagione.
5. I leader diversi nelle due edizioni del Gran Premio dell’Arabia Saudita. L’unico ad essere stato in testa in entrambe le edizioni è stato Max Verstappen. Nel 2021 oltre a lui completò 18 tornate al comando Lewis Hamilton e una Esteban Ocon. Lo scorso anno oltre che dall’olandese la corsa venne condotta da Charles Leclerc (30) e da Sergio Perez (6).
6. I siti UNESCO in Arabia Saudita. Si tratta del sito archeologico di Al-Hijr, il più grande conservato della civiltà dei Nabatei; del distretto di al-Turayf, la prima capitale della dinastia saudita, nel cuore della penisola arabica, a nord-ovest di Riyad; il centro storico di Gedda; l’arte rupestre nella regione di Ha'il; l’oasi di Al-Hasa e l’area culturale di Bir Hima, situata in un'area arida e montuosa del sud-ovest del Paese, su una delle antiche rotte carovaniere della penisola arabica. Qui si trova una consistente collezione di immagini di arte rupestre raffiguranti caccia, fauna, flora e stili di vita in una continuità culturale di 7.000 anni.
60. I sorpassi registrati nelle prime due edizioni del Gran Premio dell’Arabia Saudita, 27 nel 2021 e 33 nel 2022. Il pilota che ne ha compiuti di più è Lewis Hamilton con nove (2 nel 2021, 7 nel 2022) seguito da Lando Norris con sei (2 nel 2021 e 4 nel 2022) e da Valtteri Bottas con cinque (3 nel 2021 e 2 nel 2022). Carlos ne ha all’attivo quattro (tutti nel 2021) e Charles tre (2 nel 2021 e 1 nel 2022).
375. I km/h di velocità cui viene lanciata l’acqua della fontana di Re Fahd, a Gedda, sulla Jeddah Corniche. La struttura è stata costruita sull'esempio della Jet d'Eau di Ginevra e inaugurata nel 1985. L'opera utilizza acqua marina proveniente dal Mar Rosso e la lancia a un'altezza di 312 metri a una velocità superiore a quella delle attuali vetture di Formula 1. L'illuminazione notturna sul getto d'acqua lo rende visibile da qualsiasi punto della metropoli saudita.