La stagione 1964 è una delle più combattute della storia della Formula 1. Quattro squadre fortissime, la Scuderia Ferrari, la BRM, la Lotus e la Brabham, si contendono lungamente il titolo. Il campionato inizia a Monaco, dove lo specialista Graham Hill (BRM) conquista il suo secondo successo consecutivo nel principato. In Olanda è Clark con la Lotus ad imporsi, mentre John Surtees, con la nuova Ferrari 158, è secondo. Clark vince anche in Belgio, mentre in Francia ad avere la meglio è Dan Gurney con la Brabham. La Ferrari è sempre molto competitiva ma per problemi di affidabilità, Surtees era in testa a Spa-Francorchamps prima di doversi ritirare, ha il suo pilota ancora fermo a sei punti in classifica.
A Maranello si lavora alacremente per fare in modo che il nuovo motore V8 oltre che velocissimo sia anche affidabile. I primi segni del buon lavoro fatto in fabbrica si vedono in Gran Bretagna: a vincere è Clark ma Surtees è terzo dietro a Hill, anche se a quel punto il campione in carica della Lotus pare il favorito a succedere a sé stesso. Il sesto appuntamento della stagione è in Germania e finalmente la Scuderia riesce a raccogliere i frutti della propria fatica. Surtees domina la gara, mentre Lorenzo Bandini con la seconda vettura è terzo. Il concomitante ritiro di Clark consente all’inglese della Ferrari di rilanciarsi per il titolo, essendo ora a 13 lunghezze dal leader della classifica, il regolare Hill, e a 11 dallo scozzese della Lotus.
Il Gran Premio d’Austria vede ancora un successo della Scuderia Ferrari, questa volta con Bandini, mentre nessuno dei primi tre nella graduatoria riesce ad ottenere punti. È la volta del Gran Premio d’Italia, cui la Scuderia arriva sull’onda dell’entusiasmo derivante dalle due vittorie di fila ottenute nel cuore dell’estate.
A causa della pioggia che tormenta il sabato, la griglia di partenza si decide al venerdì, quando era stato Surtees a ottenere il miglior tempo. Quel riscontro a causa del meteo, adesso vale la pole position. L’inglese completa il circuito stradale di Monza nel tempo di 1’37”4, otto decimi meglio della Brabham di Gurney e 1”3 meglio della BRM di Hill. Lorenzo Bandini è settimo.
Domenica 6 settembre alle 15.25 è tutto pronto per la partenza. Le vetture sono ferme in una sorta di pre-griglia in attesa di essere chiamate sulle posizioni vere e proprie. Ronnie Bucknum con la Honda fa accendere il motore e viene imitato da tutti gli altri. È tuttavia troppo presto e alcune delle vetture iniziano a dare segni di surriscaldamento. A pagare il conto più salato è Graham Hill che al momento del via resta bloccato in prima fila e agita le braccia sperando di essere schivato da tutti gli altri piloti. Sulla sua BRM si è surriscaldata la frizione e la sua gara è finita prima ancora di cominciare.
Fin da subito si formano tre gruppi. Quello di testa è composto da Gurney, Surtees, Bruce McLaren con la Cooper e Jim Clark; quello di mezzo è un mucchio selvaggio fatto di dodici piloti del quale fa parte Bandini, mentre in fondo si trovano i piloti privati che perdono rapidamente terreno.
Dopo un terzo di gara il primo gruppo si divide in due coppie: Gurney e Surtees, che continuano a scambiarsi la prima posizione sfruttando uno la scia dell’altro, e McLaren e Clark, che lottano per il terzo posto. Il primo a uscire di scena è il pilota della Lotus che si ferma al 27° passaggio con il motore in panne. Dietro a McLaren, il gruppo di dodici vetture si è ridotto a otto: quando le vede spuntare dall’ultima curva del circuito la gente non può fare a meno di saltare in piedi. A volte passano in un trenino serratissimo, in altre occasioni si aprono, come fosse uno stormo di aerei in cielo, nel tentativo di guadagnare una posizione. Bandini è grande protagonista, la vettura rossa numero 4 se non si trova in testa al gruppetto è sempre seconda o terza.
La gara di Surtees diventa una cavalcata solitaria al giro 62, quando Gurney inizia ad accusare problemi al motore della propria Brabham. Perderà via via posizioni e chiuderà decimo. Per la Scuderia la vittoria è in cassaforte, resta da vedere se Bandini riuscirà a salire sul podio. All’ultimo giro il pilota italiano esce dalla Parabolica davanti alla BRM di Richie Ginther: lo statunitense tenta di passarlo sulla destra, ma Lorenzo intuisce il movimento e si butta a destra a sua volta. Ginther allora cerca di passare dall’altra parte, grazie alla scia affianca la Ferrari e due piombano sul traguardo praticamente insieme. Occorrerà una foto per accertare che Bandini è passato per primo seppur di un nulla. Surtees vince e rientra appieno nella lotta al titolo visto che ora è a soli quattro punti da Hill, mentre il pubblico invade la pista per celebrare il vincitore, la Scuderia ma soprattutto Bandini, che molti tra gli osservatori pronosticano come un potenziale campione del mondo per il futuro.