È venerdì 6 ottobre 1978: 28 piloti di Formula 1 scendono in pista per le prove del GP del Canada, ultima gara della stagione, che per la prima volta si disputa sul circuito ricavato sulle strade perimetrali dell’isola di Notre-Dame, a Montreal, in Quebec. Il tracciato rimpiazza la pista di Mosport Park, celebre per i suoi saliscendi ma ormai troppo pericolosa.
Nei due campionati i giochi sono fatti, con la Lotus che ha vinto il titolo Costruttori e Mario Andretti che si è imposto tra i piloti. Il team britannico però è fortemente motivato perché vuole dedicare una vittoria al povero Ronnie Peterson, che ha perso la vita in un terribile incidente capitato al Gran Premio d’Italia di Monza. Molti i cambi di pilota in vista del 1979: è l’ultima gara con la Scuderia per Carlos Reutemann, in procinto di passare alla Lotus, mentre in casa Wolf anche Jody Scheckter è ai saluti. Il suo futuro si chiama Ferrari, dove andrà ad affiancare Gilles Villeneuve. Il canadese è stato confermato nonostante sia stato surclassato da Reutemann in campionato. L’argentino è in lotta con Niki Lauda e la Brabham per il terzo posto nel mondiale, ha vinto in Brasile, a Long Beach, in Gran Bretagna e a Watkins Glen. Villeneuve invece ha raccolto appena otto punti: terzo in Austria, quarto in Belgio e sesto in Olanda. Ma Enzo Ferrari crede in lui e ha deciso di dargli un’altra chance.
Le prime sessioni, disputate sotto una pioggia battente, vedono le Ferrari davanti, anche se in qualifica ad avere la meglio è Jean-Pierre Jarier, sostituto di Peterson in Lotus. Il secondo tempo è di Scheckter, poi c’è Villeneuve. Il giorno della gara la pista è umida e il termometro non arriva a un grado centigrado al punto che c’è addirittura un concreto rischio neve. Jarier scatta alla perfezione, poi c’è Jones, un fulmine nel passare da quinto a secondo, quindi Scheckter e Villeneuve. La Lotus al comando è velocissima e va in fuga, Jones invece fatica sempre più a tenersi dietro la coppia della Scuderia per il 1979. Al 18° passaggio Scheckter trova un varco per passare la Williams, ma Villeneuve non si fa pregare e al giro successivo conquista la terza posizione. Il canadese recupera facilmente il gap che il pilota della Wolf ha scavato e al giro 25 arriva il momento che i 130.000 spettatori aspettano. Villeneuve supera Scheckter riuscendo subito ad aumentare il ritmo.
Mancano 20 giri al termine quando le telecamere inquadrano Jarier che fatica a staccare la Ligier di Jacques Laffite, appena doppiata. Il leader della corsa è costretto a frenare molto prima del solito. L’agonia del sistema frenante della Lotus lascia in testa il francese ancora per un passaggio prima di costringerlo a un mesto rientro al box. Villeneuve, sotto gli occhi del primo ministro canadese Pierre Trudeau e a sua moglie Margaret, è al comando del GP del Canada, una prima assoluta.
Gilles è in testa a un Gran Premio per la quarta volta in carriera. La prima era stata a Long Beach, quando era finito fuori in un maldestro tentativo di doppiare Clay Regazzoni. Aveva percorso qualche giro al comando in Austria e molti di più nel tragico GP d’Italia, quando però era stato penalizzato di un minuto per partenza anticipata. Villeneuve teme che qualcosa vada nuovamente storto e dopo la gara racconta così quei momenti: “Gli ultimi giri sono stati una tortura. Guidavo come una vecchietta, cambiavo a 10.000 giri anziché a 11.500, ascoltavo ogni vibrazione e mi dicevo: ‘Coraggio, guidi una Ferrari, la Ferrari è il meglio, una Ferrari non si rompe mai’. Il primo GP del Canada disputato a Montreal si chiude mezz’ora dopo ed è proprio la Ferrari di Gilles a passare per prima sotto alla bandiera a scacchi. Il tripudio della folla è quasi assordante: cantano vittoria i canadesi ma anche i tanti italiani che risiedono a Montreal, dove il tifo per la Ferrari è sentito quasi come in Italia.
È una gara di prime volte: la prima a Montreal, la prima di un canadese in Canada, la prima di Gilles, la prima trasmessa in diretta dalla BBC e la prima, e unica, dove sul podio anziché con lo champagne si festeggia con una bottiglia magnum di birra dato che questo era ciò che produceva lo sponsor principale del GP che, neanche a farlo apposta, era anche quello che Gilles portava sul casco. Villeneuve conquista una vittoria che in tanti avevano pronosticato e mette a tacere i suoi detrattori in Italia e all’estero.