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    Finali Mondiali nella Motor Valley, la terra della velocità

    Maranello 19 ottobre 2022

    Occorre risalire al secolo scorso per ritrovare Imola quale sede delle Finali Mondiali Ferrari, lo straordinario evento che conclude e celebra non solo il monomarca ma l’intera stagione del Cavallino Rampante focalizzata sui clienti e la loro esperienza in pista.

    Scrive Enzo Ferrari in un libro pubblicato nel 1980: “Il mio primo contatto con Imola risale alla primavera del 1948. […] Valutai fin dal primo momento che quell’ambiente collinoso poteva un giorno diventare un piccolo Nürburgring per le difficoltà naturali che il costruendo nastro stradale avrebbe compendiato, offrendo così un percorso veramente selettivo per uomini e macchine. Da questo mio parere i promotori di Imola si sentirono confortati. Nel maggio del 1950 si cominciò a costruire. Ero presente alla cerimonia della prima pietra, che fu posata dall’avvocato Onesti con il saluto del CONI e un contributo di 40 milioni che credo sia stato il primo gesto dell’Ente nei confronti dell’automobilismo sportivo. Un piccolo Nürburgring – mi ripetevo quel giorno volgendo lo sguardo intorno – un piccolo Nürburgring, con pari risorse tecniche, spettacolari e una lunghezza di percorso ideale. Questa mia convinzione si è realizzata attraverso i decenni che da allora sono trascorsi.”  

    Fu solo otto anni dopo, nel 1988, alla morte del Drake, che l’Autodromo assunse il nome di Enzo e Dino Ferrari, unendo il nome del padre a quello del figlio Dino prematuramente scomparso.

    Il circuito ospita ormai stabilmente il campionato di Formula 1 – dal 1981 Gran Premio di San Marino, uno dei più amati dal pubblico e dai piloti, oggi Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna – il Motomondiale e, dal 2004/2005, anche i campionati GT oltre a un’infinità di altri eventi, con una serie di migliorie tecniche realizzate negli ultimi anni che lo rendono uno dei tracciati più all’avanguardia in termini di flessibilità e funzionalità.

    Per l’evento conclusivo del Ferrari Challenge si tratta, dunque, di un ritorno a Imola dopo l’edizione 1998 (che in quegli anni non aveva ancora assunto l’attuale denominazione, ma si chiamava “Tutte le Ferrari a Imola”), vinta dal veronese Adriano Baso, ma il monomarca del Cavallino Rampante ha rinnovato il legame che trascende il nome dell’autodromo con un’altra serie di partecipazioni e collaborazioni. Il campionato ha aperto sulle curve del Santerno sia l’edizione 2005 sia quella 2020, oltre ad aver ospitato round in diverse annate conoscendo quindi le imprese sportive non solo delle 488 Challenge Evo, ma anche della 348 Challenge, della F355 Challenge, della 360 Challenge, della F430 Challenge e della 458 Challenge.

    La storia di Imola e di Ferrari, così indissolubilmente intrecciate nella storia, trovano comuni radici nella Motor Valley, la terra dei motori, che corre attraverso la via Emilia da Piacenza a Rimini, luogo non solo fisico dove sono nati e trovano sede i migliori esempi del motorismo mondiale: un asset strategico per la promozione del territorio e un motivo d’orgoglio per i suoi abitanti e per il Made in Italy di cui la Casa di Maranello è tra i più fulgidi esempi.

    Il ritorno a Imola 24 anni dopo la “prima volta”, proprio nel trentesimo anniversario del Ferrari Challenge, merita quindi una grande festa come si preannunciano le Finali Mondiali di fine ottobre dove torneranno, finalmente in una più ampia libertà seppur con la massima cautela e in sicurezza, ad affollare le tribune i tifosi della Rossa: i Club, gli appassionati e i dipendenti, limitati negli anni passati dalle restrizioni dovute all’emergenza sanitaria. Un abbraccio ulteriore a testimoniare l’amore per il Cavallino Rampante.

    19 ottobre, 2022