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13 lug 2021Corse Clienti, Ferrari Challenge Europe

Fast Lane: Nicolò Rosi

Maranello 13 luglio 2021

L’ospite della puntata odierna di Fast Lane è Nicolò Rosi, pilota elvetico del team Kessel Racing, al suo secondo anno nel Ferrari Challenge nella classe Trofeo Pirelli Am. Negli ultimi mesi ha migliorato sensibilmente le sue prestazioni e i chilometri percorsi nei vari circuiti gli hanno permesso di guadagnare esperienza, ma l’apprendistato non è ancora terminato. L’obiettivo principale è quello di continuare il percorso di crescita ogni volta che scende in pista.

Seconda stagione al Ferrari Challenge, quali sono i tuoi obiettivi?

“Rispetto alla scorsa stagione, e quindi al mio esordio, sento di essere migliorato notevolmente: sono soddisfatto dei progressi che ho fatto e il mio obiettivo è continuare così. Ho ancora tanta strada davanti a me e sono molto curioso di vedere cosa riuscirò a ottenere quest’anno: sto vivendo questa stagione come se fosse un punto di svolta, e prima di tutto voglio dimostrare tante cose a me stesso”.

Quali sono le tue caratteristiche come pilota?

“Difficile dirlo perché sto tuttora maturando in questo senso. Ho accumulato esperienza nel Club Challenge e nelle poche gare che ho disputato lo scorso anno. Attualmente posso solo dire che mi sento davvero a mio agio e sono molto felice di partecipare al Ferrari Challenge. Come dicevo, devo ancora crescere e migliorarmi, e questa stagione mi permetterà di fare ancora più esperienza”.

Com’è il tuo approccio ad una gara?

“In primis cerco di conoscere il tracciato e prendere confidenza con la pista, con le sue curve e i suoi rettilinei. Per fare questo, ricorro a simulatori che mi permettono di percorrere virtualmente il circuito”. 

Segui un allenamento specifico?

“Presto molta attenzione all’alimentazione e all’allenamento, per prepararmi fisicamente agli sforzi che dovrò affrontare in gara. Inoltre, per me è fondamentale liberare la mente, rilassarmi e trovare la giusta concentrazione”.

Qual è il tuo circuito preferito?

“Domanda complicata! Direi che sono due: innanzitutto Imola, una pista che emana un fascino unico, trasuda storia e adoro ogni singolo metro di questo circuito. L’altro è Portimão: è molto diverso rispetto a Imola, ma è davvero emozionante. Alla vigilia della mia prima gara, avevo tante aspettative: tutte abbondantemente superate nel preciso momento in cui sono sceso in pista. Davvero divertente, ricordo ogni centimetro di quel circuito”.




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