Un ritorno storico, una sfida avvincente, un progetto che proietta l’azienda nel futuro delle competizioni. Il tutto racchiuso in tre lettere: LMH. Un acronimo – Le Mans Hypercar – che descrive una tipologia di vettura, ma non ancora il suo nome. Per quello, è necessaria ancora un po’ di attesa.
Il futuro, invece, non attende, ed è già in pista per prepararsi alla stagione 2023 del FIA World Endurance quando la nuova Ferrari si confronterà con i rivali nella classe regina, denominata Hypercar.
Introdotta nel 2021 in sostituzione della precedente categoria LMP1, è la categoria di punta del mondiale endurance che si disputa sui circuiti più iconici del mondo e che ha nella leggendaria 24 Ore di Le Mans la sua gara di punta.
Abbiamo scelto di realizzare una Le Mans Hypercar, imboccando un percorso di innovazioni e di sviluppo, fedeli al nostro DNA che vede la pista come terreno ideale per la sperimentazione di soluzioni tecnologiche d’avanguardia da adottare sulle vetture stradali prodotte a Maranello.
Dal 2021, la 24 Ore di Le Mans, la 24 ore di Le Mans, gara regina del campionato mondiale endurance vede impegnate le Le Mans Hypercar, con abbreviazione in LMH o più semplicemente Hypercar, vetture sport prototipo e la storia della 24 Ore di Le Mans ritrova nell’anno del suo centenario, il 2023, uno dei suoi principali protagonisti, Ferrari, che ritorna nella top class del mondiale FIA World Endurance Championship.
A differenza della classe antenata, la LMP1, a cui potevano partecipare solamente prototipi creati appositamente per correre nella categoria, il nuovo regolamento, scritto congiuntamente tra l’Automobile Club de l’Ouest (ACO) e la Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), ammette le Le Mans Hypercar quali versioni da gara di auto stradali già esistenti o come prototipi disegnati appositamente per correre nella categoria.
La prima tripletta arriva l’anno seguente: ai primi due posti troviamo due 250 TRI/61, con la prima affidata a Olivier Gendebien e Phil Hill, la seconda a Willy Mairesse e Mike Parkes, seguite da una 250 GT SWB privata di un equipaggio composto da Pierre Noblet e Jean Guichet.
Nel 1963 sono solo 12 le vetture che riescono a tagliare il traguardo e ai primi sei posti si classificano sei Ferrari. E’ un vero proprio dominio per la Casa di Maranello in questa edizione vinta da Ludovico Scarfiotti e Lorenzo Bandini su una 250 P.
L’ultimo successo, il nono assoluto e sesto consecutivo, lo firmano Jochen Rindt e Masten Gregory su una 250 LM nel 1965, piazzandosi davanti ad altre due Ferrari.
Negli anni successi arrivano altri piazzamenti, fino al 1973, ultima partecipazione ufficiale del Cavallino nella categoria regina della corsa sul circuito de La Sarthe. La storia di Ferrari alla 24 Ore di Le Mans prosegue con le partecipazioni di team privati e poi con i trionfi ufficiali nelle categorie GT, tra cui gli ultimi nella stagione 2021, nella classe LMGTE Pro con James Calado-Alessandro Pier Guidi-Côme Ledogar e nella LMGTE Am con François Perrodo, Nicklas Nielsen e Alessio Rovera.